Il ministro dell’istruzione ne parla a In Onda, su La 7. “I banchi singoli sono una necessità”, dichiara la Azzolina. Che prosegue: “Non continuiamo con i toni apocalittici, fa male alle famiglie”.
Lucia Azzolina decide di irrompere sulla scena e svela quali saranno gli interventi per il mondo della scuola. Il ministro dell’istruzione è stato chiamato in causa durante la trasmissione In Onda, andata su La 7. Ai microfoni di Luca Telese, la Azzolina è partita dalla vicenda dei banchi singoli, che ha fatto molto discutere. Ma ha fatto capire che si tratta di un provvedimento necessario: “I banchi singoli sono una necessità legata al distanziamento. Il comitato tecnico scientifico ha messo nero su bianco, il commissario Arcuri si sta occupando di seguire la gara, che si sta svolgendo in chiave europea”.
Il ministro ha invitato a dare un taglio ai toni “apocalittici e catastrofisti sulla scuola”, in quanto fanno male alle famiglie. “La gente si spaventa e questo non va bene”, ha proseguito la Azzolina, che si è soffermata ancora sulla gara in corso per l’acquisto di nuovi banchi. “Questo non sarà l’unico investimento che faremo sull’arredo scolastico – avverte la Azzolina – . L’obiettivo di questo governo è investire sulla scuola. Abbiamo chiesto ai dirigenti scolastici quali banchi volessero, e hanno fatto richiesta per 2,4 milioni di banchi. Ciò vuol dire che da 30 anni non si investe sulle scuole”.
La distinzione tra i banchi individuali classici e quelli dotati di rotelle apre un altro interrogativo. Ovvero quello dedicato alla tempistica necessaria per l’arrivo dei dispositivi in Italia e più nello specifico nelle scuole. In tal senso, la Azzolina si espone: “Non capisco perchè ci siano questi dubbi. Abbiamo messo 2,9 miliardi sulla scuola per settembre. È un po’ come un puzzle composto da diversi pezzi. Il primo pezzo è quello relativo all’organico scolastico, per il quale abbiamo investito il primo miliardo. A seguire – prosegue il ministro – passiamo agli spazi che abbiamo nelle scuole. Gli arredi sono una delle condizioni, non si fanno processi a priori pensando che i banchi non arriveranno”.
“Ho ricevuto processi a priori anche sugli esami di stato – incalza la Azzolina – . Bisogna smetterla di spaventare le famiglie, che vogliono che i ragazzi tornino a scuola a settembre. Per un mese intero si è detto che gli esami di Stato non si sarebbero fatti. C’è chi ha parlato di omicidio colposo. Gli esami, però, sono andati bene”. Un altro aspetto è quello relativo all’allungamento dei tempi della gara europea sui banchi. In tal caso il ministro fa capire che era necessario avere più tempo per consentire a più enti di partecipare alla gara.
E poi c’è l’importanza data dagli enti locali, che hanno ricevuto altri 30 milioni di euro per la gestione degli spazi scolastici. “Mi è stato detto che gli enti locali interverranno per dare nuove aule – svela in tal senso la Azzolina – . In altri casi sono stati promessi plessi dismessi e nuovamente utilizzabili, dopo la dismissione imposta dalla legge Gelmini. I sindaci hanno poteri commissariali, non dimentichiamolo”. E poi c’è la certezza, ribadita dal ministro per l’istruzione: la scuola riaprirà il prossimo 14 settembre. E ciò accadrà con banchi nuovi.
Per quanto riguarda gli asili nido la Azzolina svela che non è possibile seguire al meglio le linee guida per il distanziamento. In ogni caso, il vice-ministro Ascani è al lavoro per mettere a punto un protocollo in grado di consentire ai più piccoli di tornare nei plessi. Il ministro della concezione che si ha degli studenti: “È sempre la stessa, i giovani vengono dipinti sempre in maniera negativa. Lo dico da ex insegnante di sostegno, emergono sempre lati negativi. La Meloni ha parlato di ragazzi che useranno i banchi con le rotelle per farsi i giretti, ci sono rimasta male”.
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E poi c’è uno dei temi caldi, fin dall’inizio della gestione delle scuole al tempo dell’emergenza Covid. Stiamo parlando della gestione delle classi e dei docenti, sulle quali il ministro Azzolina resta inamovibile. “Ci saranno dei criteri per la composizione delle classi – dichiara – . Nel decreto Rilancio abbiamo messo la norma che deroga la legge Gelmini, ma le classi pollaio non si cancellano in due mesi. Nei prossimi giorni investiremo sull’organico di docenti e personale Ata, per un minimo di 50mila nuove assunzioni da settembre”.
E sulle lezioni da remoto, il ministro svela: “Si legge che per una settimana gli studenti vadano in classe e per la settimana successiva resteranno a casa. Noi stiamo parlando con i dirigenti scolastici, la didattica digitale integrata è complementare a quella in presenza. Verrà usata, se verrà usata, solo per gli studenti più grandi in via residuale. Alcuni elementi di una classe si collegheranno una volta alla settimana, fornendo il materiale necessario”.
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