Marcella Boraso è morta assassinata a 59 anni nella sua abitazione. Oggi i funerali. Il parroco Andrea Ruzzene: “Dov’è la comunità?”.
Le indagini per rintracciare il colpevole dell’efferato omicidio di Marcella sono ancora in corso, ma gli inquirenti hanno già un principale sospettato. Si tratta di Wail Boulaieb, 23enne proveniente dal Marocco che dal 2017 occupava abusivamente un appartamento di via Croce Rossa insieme ad un suo parente. Il 23enne, dopo aver brutalmente ucciso la donna, ha tentato di dare fuoco alla sua abitazione per depistare gli investigatori. A nulla è valso lo sforzo: i Carabinieri sono riusciti a raccogliere diverse prove che incastrerebbero Boulaieb.
Marcella e il suo assassino si erano conosciuti anni prima e sembra che mantenessero rapporti costanti. Durante le indagini svolte nell’ambito di un furto messo a segno da Boulaieb gli inquirenti hanno raccolto la testimonianza di Marcella, che aveva rivelato di essere stata più volte picchiata e infastidita dal 23enne che le chiedeva spesso 10 euro per le sigarette.
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E’ don Andrea Ruzzene, il parroco che ieri ha celebrato i funerali di Marcella, a ricordare la 59enne con un’omelia trasportata e diretta. “Questa terribile circostanza – dice don Andrea rivolto ai pochi fedeli presenti – mette a nudo la nostra comunità. Più volte abbiamo incrociato in queste strade Marcella, con in mano la sua bici, ma di fronte alle fragilità ci mettiamo tutti, me compreso, sulla difensiva. Non sappiamo cosa fare, come reagire”. “Gesù ci chiede di accogliere per ascoltare ed includere – prosegue il parrocco – “Non è facile farlo perché le persone fragili amano stare da sole. Ma oggi dobbiamo domandarci: dov’è la comunità? Come include? Come accolgono le istituzioni? Siamo un problema, un numero o siamo persone? La nostra umanità si è disumanizzata”.
Le parole di don Andrea Ruzzane risuonano solenni nella chiesa di Beata Maria Vergine e colpiscono al cuore una comunità che si è disinteressata di una donna sola e fragile. E forse proprio quest’indifferenza diffusa è stata complice della morte i Marcella, ritrovata senza vita con la testa fracassata contro il bidè del suo bagno.
Nella sua omelia Don Andrea si rivolge anche al presunto colpevole. “Dovremmo chiedere a chi ha compiuto questo terribile omicidio cosa ci sia dentro il suo cuore. – ha detto il parroco – In un mondo globalizzato non si possono creare muri o barriere, ma bisogna mettere assieme culture e diversità. Il ché non significa essere tutti uguali, ma ascoltarsi senza scontrarsi”. Don Andrea parla poi della “sfida del nostro tempo”, ossia la creazione una comunità unita pur nelle differenze etniche e culturali. Se questo non avverrà “cose di questo genere avverranno ancora” – ha ammonito il parroco.
La salma di Marcella sarà depositata presso il cimitero cittadino. L’autorità giudiziaria ha negato la cremazione del corpo nell’eventualità in cui si rivelino necessari ulteriori accertamenti sul cadavere della donna.
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