Il quinto incontro è stato quello decisivo per il testo che scavalcherà l’attuale Decreto Sicurezza ideato da Salvini. Il ministro Lamorgese ha ottenuto l’ok degli alleati. Il prossimo passo è l’approvazione, prevista a settembre.
Si è finalmente sbloccato lo stato di empasse intorno al nuovo testo proposto da Lucia Lamorgese. Si tratta delle norme che rimpiazzeranno il Decreto Sicurezza ideato e redatto da Matteo Salvini, quando era lui il guardasigilli. Nelle scorse ore, infatti, si è concluso il quinto incontro al Viminale, quello giusto in cui si è trovata l’intesa dal ministro dell’interno e gli esponenti della maggioranza. Il nuovo testo, come detto, supererà il Decreto Sicurezza di salviniana matrice, con diversi aspetti che verranno toccati, modificati oppure totalmente ribaltati.
Si è parlato in particolare della cancellazione delle multe salatissime ai danni delle navi delle Ong. Un altro aspetto presente nel “nuovo” decreto sarà l’allargamento della possibilità di accedere alla protezione umanitaria. Ma nel nuovo testo ci sarà spazio anche per la revisione del sistema di accoglienza Siproimi e la possibilità, per i richiedetni asilo, di iscriversi all’anagrafe dei Comuni. Insomma, una vera e propria rivoluzione che metterà definitivamente nel dimenticatoio i Decreti Sicurezza, con cui l’Italia (e non solo) ha iniziato a fare i conti poco più di un anno fa.
Ma non basta l’accordo tra il ministro Lamorgese e i principali esponenti della maggioranza. Il nuovo testo, infatti, dovrà passare dalle autonomie locali. E poi ci sarà il nuovo passaggio in Consiglio dei Ministri, che dovrebbe arrivare nel mese di settembre. Ma si può parlare di una vera e propria odissea, se consideriamo come si è arrivati all’accordo. Da una parte c’erano Partito Democratico, Italia Viva e LeU, che volevano dare un taglio netto al Decreto Sicurezza all’insegna della discontinuità con questo testo. Di contro, il Movimento 5 Stelle voleva solamente accogliere i rilievi resi noti dal presidente Mattarella.
Ma dopo il primo incontro, anche la posizione dei pentastellati si è allineata con il resto della squadra di maggioranza. Ora la palla passa dunque al ministro Lamorgese, che ha messo a punto una bozza di decreto in grado di trovare un punto di incontro tra le varie forze in campo. E ricordiamo ancora una volta che la ripresa delle attività in Parlamento, prevista per il mese di settembre, rappresenterà il prossimo passo. In primis con l’approdo del nuovo testo della Lamorgese in Consiglio dei Ministri, e poi con il passaggio dalle Camere in vista di quella che potrebbe essere l’approvazione definitiva.
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Ma il testo è ricco di tante altre modifiche rispetto ai Decreti Sicurezza salviniani. In primis l’ampliamento dei permessi speciali a chi rischia di subire “trattamenti inumani e degradanti” nel proprio Paese, a chi necessita di cure mediche, a chi proviene da Paesi in cui sono avvenute “gravi calamità”. E poi verranno dimezzati, da 180 a 90 giorni, i tempi di trattenimento nei Centri di Permanenza per il Rimpatrio. I permessi di soggiorno, inoltre, potranno essere convertiti in permessi per motivi di lavoro. E poi c’è il passaggio richiesto da Mattarella, che riguarda l’intervento sulla “tenuità del fatto” in merito a eventuali violenze.
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