Arrivi da Romania e Bulgaria, Speranza firma ordinanza di quarantena

Viene prolungata la misura di quarantena fiduciaria di 14 giorni per chi è stato in Bulgaria e Romania. Ad annunciarlo lo stesso ministro della Salute Roberto Speranza su Facebook: “Ho firmato l’ordinanza che conferma la misura della quarantena di 14 giorni per chi è stato in Romania e Bulgaria, come già previsto per tutti i Paesi extra Ue ed extra Schengen”.

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Il ministro della Salute Roberto Speranza ha annunciato il provvedimento che riconferma la misura di quarantena fiduciaria di 14 giorni per chiunque provenga da Romania e Bulgaria. Lo annuncia lo stesso ministro sulla sua pagina Facebook: “Ho firmato l’ordinanza che conferma la misura della quarantena di 14 giorni per chi è stato in Romania e Bulgaria, come già previsto per tutti i Paesi extra Ue ed extra Schengen”. Poi aggiunge: nell’ordinanza “si elimina l’Algeria dalla lista dei Paesi extra Ue che, seppur con disposizione di quarantena, hanno la possibilità di accesso in Italia senza comprovati motivi di urgenza”. A tal proposito, però, resta da scogliere il nodo di badanti e colf straniere. In migliaia, infatti, erano rientrati nei loro paesi d’origine durante il picco dell’emergenza, a marzo. Sul totale dei lavoratori nell’ambiente, ben il 40% proviene dall’est Europa.

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In questo momento però il virus attacca i Balcani, rischiando di produrre un’emigrazione in verso opposto. A questo punto si pone una questione, come sottolineato dal Fatto Quotidiano: trovare a badanti e colf un posto dove trascorrere la quarantena fiduciaria, una volta raggiunta l’Italia. Molti di loro, infatti, convivono con la persona assistita, una convivenza che, viene da sé, cozza con il concetto di quarantena. A commentare la questione è stato Lorenzo Gasparrini, segretario generale di Domina, l’Associazione nazionale dei datori di lavoro domestico: “Per ora si è mosso circa il 20% di chi era tornato in patria a causa della pandemia, ma da qui a fine agosto, al termine delle ferie, saranno migliaia a rientrare in Italia“.

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Ora arriva la proroga della misura di quarantena da parte del ministro Speranza, ma non è sufficiente a gestire il flusso: “Bisogna informare le persone che tornano e trovare strutture in grado di accoglierle. Tante badanti, penso a quelle conviventi e che sono in Italia senza famiglia, non hanno un posto alternativo in cui stare in isolamento”, continua Gasparrini. A questo punto è la stessa associazione ad avanzare una proposta: “A Roma ci sono tanti hotel che in questo periodo sono vuoti o addirittura chiusi per mancanza di turisti, se ne potrebbero individuare alcuni per ospitare chi torna dai paesi a rischio, dando un certificato al termine della quarantena. Solo così le famiglie potranno stare tranquille”. Fa eco anche la la segreteria nazionale di Assindatcolf, Teresa Benvenuto, che sottolinea: “La quarantena non basta. Sappiamo che ci sono tante persone asintomatiche, ci vogliono tamponi per chi torna e un monitoraggio costante. Per evitare nuovi focolai è necessario un controllo sistematico”.

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