Un volo su tre, in Italia, viene cancellato a causa del Coronavirus. Annullati per il mese di Agosto più di 700 mila voli..
Un volo su tre, previsto ad agosto in Italia, sarà cancellato per la difficoltà di riempire gli aerei. La causa? Recrudescenza del Coronavirus o altre ragioni operative. È quanto si evince dai dati che la piattaforma specializzata internazionale Oag ha fornito al Corriere della Sera. È un numero per nulla rassicurante, peggiore della media mondiale, e che rischia di aprire un altro contenzioso tra passeggeri, autorità nazionali di tutela dei consumatori e compagnie aeree.
In Italia: un volo su tre cancellato
Nel mondo: oltre il 25%
In tutto il mondo “spariranno” più di 700 mila voli. I dati riportati dalla Oag hanno documentato come al 22 giugno i voli previsti in tutto il mondo, per il prossimo mese, fossero stati 3,03 milioni. Ricontrollando il dato un mese dopo (il 20 luglio), per il mese di agosto i voli previsti sono 2,26 milioni di decolli, oltre il 25% in meno.
In Europa la stima peggiora
Se restringiamo il campo geografico solo all’Europa la stima non migliora. Nell’Europa Occidentale i sedili previsti al 22 giugno — sempre per agosto — erano 95,28 milioni, ma un mese dopo dai sistemi erano stati tolti oltre 30 milioni di posti, riducendo l’offerto a 63,67 milioni di posti, cioè oltre il 33% in meno, un riduzione superiore alla media mondiale.
Italia: coerente con la linea
I posto offerti in Italia per il mese di agosto sono passati dai 9,62 milioni previsti il 22 giugno a 6,69 milioni contabilizzati il 20 luglio scorso, cioè -30,5%.
Capitolo uno: Il contenzioso
Secondo l’Ente nazionale per l’aviazione civile i voli in partenza dopo i primi di giugno non potranno essere cancellati con la motivazione del Coronavirus. L’Enac intima da tempo alle compagnie di far scegliere al passeggero se optare per il rimborso o il buono da usare in un altro momento. Ma chi lavora nei vettori (soprattutto low cost) spiega che la recrudescenza del Coronavirus in alcune aree d’Europa — come Spagna e Francia — potrebbe diventare un motivo per rivendicare il diritto di modificare la programmazione senza dover rimborsare i clienti.
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Come ha spiegato John Grant, senior analyst di Oag al Corriere: “La difficoltà di districarsi tra allentamenti dei blocchi, variazioni delle date di riapertura dei Paesi e secondi picchi di Covid stanno influenzando seriamente l’offerta delle compagnie aeree. Tutto questo a sua volta provoca confusione e frustrazione nei passeggeri che temono di perdere le prenotazioni”. Questa situazione non dovrebbe neppure terminare a breve, anzi c’è il rischio che possa andare avanti anche in autunno ed per tutto l’inverno. Tutto questo andrà a peggiorare le condizioni delle compagnie, che durante i mesi invernali guadagnano meno.