Stato emergenza, la Camera dice sì a proroga. Conte: “Non è lockdown”

La Camera ha approvato la risoluzione di maggioranza sulla proroga dello stato di emergenza, ma Conte precisa: “Proroga non significa lockdown, ci sono stati fraintendimenti”. La risoluzione passa con 286 sì

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Il presidente del Consiglio Giuseppe Conte al Senato

Lo Stato di Emergenza viene prorogato fino ad ottobre ma Conte ribadisce che non si tratta di un lockdown o di misure più restrittive. La Camera ha approvato la risoluzione di maggioranza con 286 sì. L’Aula ha inoltre approvato parte della risoluzione dell’opposizione, messa in votazione per parti separate, con 508 sì e 2 contrari.

“Ieri nel dibattito c’è stato qualche fraintendimento – ha affermato il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, nelle comunicazioni alla Camera sulla proroga dello stato di emergenza – Non sto dicendo che è preclusa una valutazione politica, anzi siete chiamati a farla in questa sede. Voglio dire che il governo sta operando questa valutazione sulla base di istanze organizzative, operative, non certo perché si vuole fare un uso strumentale come qualcuno si è spinto ad affermare. Non significa ad esempio che si vuole assumere un atteggiamento liberticida o che si vuole reprimere il dissenso. O ancora che si vuole tenere la popolazione in uno stato di soggezione. Sono affermazioni gravi, che non hanno nessuna corrispondenza con la realtà”.

“Non ci sono misure più restrittive dal 1 agosto prossimo”

“Se non si condivide la necessità di prorogare lo stato di emergenza – ha aggiunto il premier – lo si dica chiaramente in modo franco, ma non si faccia confusione con la popolazione. Faccio questa precisazione perchè oggi, leggendo alcune pagine e alcune risposte sui social, c’è qualche cittadino che è stato convinto che la proroga dello stato di emergenza significhi tornare al lockdown. Che la proroga significhi misure più restrittive dal primo agosto. Non è affatto così”.

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Camera dei Deputati (Photo credit ANDREAS SOLARO/AFP via Getty Images)

Senza la proroga dello stato di emergenza, cadrebbe anche la funzione del comitato tecnico scientifico, che ha giocato un ruolo fondamentale negli ultimi mesi. “Verrebbe a cessare le proprie funzioni anche il comitato tecnico-scientifico – ha confermato Conte – il loro è stato un lavoro con un ruolo importante nel sostenere e motivare con evidenze scientifiche, sempre che sia dia importanza alle evidenze scientifiche”.

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