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Cronaca

Migranti in Sicilia: situazione al collasso, è prossimo l’intervento militare

La situazione in Sicilia è sempre più tesa per via degli sbarchi.

La ministra dell’Interno, Luciana Lamorgese, dopo un colloquio telefonico con il presidente della regione Sicilia, Nello Musumeci, ha dichiarato: “A breve verrà inviato personale militare dell’operazione Strade sicure”.

La pressione migratoria grava sull’isola siciliana

In Sicilia la situazione si è fatta sempre più tesa, ora dopo ora e il Viminale sta cercando in tutti i modi di tranquillizzare gli amministratori locali. La ministra ha assicurato che “nell’hotspot di Lampedusa e nell’hub di Porto Empedocle, sono stati intensificati i trasferimenti dei migranti verso altre strutture e che, entro la giornata di domani, verrà completato lo spostamento di circa 520 migranti”. “Entro pochi giorni sarà garantito l’invio nelle acque della Sicilia di una capiente nave-passeggeri da riservare ai migranti”. Il governatore Musumeci ha spiegato: “Ho denunciato, ancora una volta, la insostenibile situazione nell’Isola e la preoccupazione dei sindaci e delle comunità locali la cui esasperazione rischia di creare, specie in alcune zone, tensione e allarme sociale. Ho ricevuto precise garanzie sulla presenza di navi-quarantena lungo le coste siciliane e in prossimità dell’isola di Lampedusa, oltre la presenza di contingenti militari da affiancare alle poche e stremate unità delle forze dell’ordine per evitare il ripetersi di fughe dai Centri di accoglienza. Ormai appare chiaro come in Sicilia la questione migranti sia diventata anche una questione di ordine pubblico e di salute che non può più essere sottovalutata”.

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Una situazione molto critica

La situazione degli sbarchi a Lampedusa è stata particolarmente critica negli ultimi giorni. Sono state soccorse infatti 114 persone durante la notte tra domenica e lunedì. La Guardia costiera ha rintracciato al largo dell’isola 70 tunisini su un natante. Senza nemmeno avere il tempo d’ultimare le procedure di trasferimento verso l’hotspot che la Capitaneria ha avvistato e agganciato un altro barcone con a bordo 44 extracomunitari: 4 marocchini e 40 originari del Bangladesh. Anche i due gruppi sono stati portati al centro di prima accoglienza dove si trovano, al momento, 650 persone, con una capienza limite di 95 persone. Ieri, erano stati accompagnati in altre strutture, 520 migranti. Due barche con a bordo rispettivamente 7 e 16 tunisini, sono arrivate direttamente al molo Madonnina di Lampedusa (Ag) lunedì. I migranti, subito dopo gli approdi, sono stati bloccati dai militari della Guardia di Finanza ed accompagnati a seguito di controllo sanitario, all’hotspot.

Gli abitanti dell’isola protestano

Nella notte, alcuni abitanti dell’isola, tra cui l’ex senatrice della Lega Nord, Angela Maraventano, hanno bloccato tendendo una corda, l’unica strada d’accesso al molo commerciale. “Abbiamo bloccato tutto, non entra nessuno e non esce nessuno – è stato dichiarato durante la protesta – Siamo stanchi, adesso basta”. La protesta è avvenuta mentre era in corso lo sbarco dei 44 migranti soccorsi in mare aperto dalla Guardia costiera. “Chiediamo due aerei per trasferire, immediatamente, questi migranti che sono sull’isola perché siamo in pericolo” ha detto Maraventano.

“Avrete già letto dei 100 migranti scappati a Caltanissetta. Si aggiungono ai tunisini scappati a Pantelleria e a quelli evasi dall’hotspot di Pozzallo, i quali, a loro volta, si sommano a tutti gli altri. Nessuno dica che è responsabilità delle forze dell’ordine: fanno tutto quello che possono e siamo loro grati. È semplicemente sbagliato che si faccia finta di nulla da parte del governo di Roma e che si dica che ‘tutto va bene'”.

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La Sicilia non è una colonia

Il presidente della Regione Siciliana, Nello Musumeci, ha scritto in un post su Facebook: “Pretendo rispetto per la Sicilia non può essere trattata come una colonia. Abbiamo dato disponibilità e chiediamo reciprocità, ma vediamo che nella gestione del fenomeno migratorio c’è troppa improvvisazione e superficialità”.

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