Fondi Ue: chi gestirà i soldi? E’ scontro nella maggioranza

Mancano soltanto 24 ore al voto sullo scostamento di bilancio e i partiti continuano a discutere sulla gestione dei fondi del Recovery Fund. Si interpellerà un’altra task force o interverrà a proposito un comitato internazionale?

Il piano è stato approvato, l’Italia riceverà i fondi per la ripartenza ma ancora si discute su chi dovrà gestire il tutto. La discussione si incrocia poi con la questione dell’utilizzo dei fondi del Mes, decisione ancora aperta. Tra Pd e Cinquestelle continua il braccio di ferro sul documento di maggioranza da presentare in Parlamento. I democratici erano d’accordo sul presentare un ordine del giorno a favore del Mes, ma Giuseppe Conte ha deciso di bloccarlo. Questa sera, intanto, il presidente del consiglio riunirà il Comitato Interministeriale per gli affari economici e ci sarà la prima riunione dell’organismo che presiederà alla gestione dei 209 miliardi del Next Generation Eu. Ne faranno parte il coordinatore, il ministro degli Affari Europei Enzo Amendola, i ministri economici, e tutti i rappresentanti degli enti territoriali.  Gli azzurri spingono per una Commissione parlamentare, mentre la Lega è contraria. L’opposizione sta cercando però di trovare una soluzione comune da appoggiare. Forza Italia si riunirà nel pomeriggio e discuterà delle varie proposte, a partire da quella di Sestino Giacomoni che propone un fondo sovrano. L’imperativo, però, è fare in modo che si rispetti anche la volontà popolare.

Leggi anche -> Fontana non ci sta: “La Lombardia non ha sborsato neanche un euro”

Leggi anche -> Crescita zero: negativo lo scenario economico per i prossimi cinque anni

Fondi Ue, Giacomoni: “Coinvolgiamo le imprese nel dibattito”

“Sarebbe corretto e appropriato stabilire un patto pubblico-privato nell’impiego delle risorse del Recovery Fund”, afferma Giacomoni. “Alla presenza dello Stato nella vita delle aziende preferiamo di gran lunga la partecipazione delle aziende al dibattito che riguarda la gestione della cosa pubblica. In questo senso l’idea di un patto pubblico-privato per il rilancio può avvenire attraverso il Fondo Sovrano gestito da Cassa Depositi e Prestiti con il coinvolgimento delle SGR italiane, che abbiamo delineato nel decreto rilancio, attraverso un emendamento a mia prima firma. Come giustamente sostiene il professor Cassese, il Parlamento non deve amministrare ma indirizzare in tempi brevi e certi”. Così Giacomoni, suggerisce l’idea di formulare una sola legge o il lavoro di una bicamerale o di una “commissione speciale”, che, tra agosto e settembre, dovrebbe tracciare le linee guida per le nuove riforme. Dentro Forza Italia la richiesta di un meccanismo che dia centralità al Parlamento è condivisa da tutti. “I fondi vanno usati in maniera intelligente”, dice Mariastella Gelmini. “Il Parlamento sia protagonista di questa stagione di riforme”. Per la nuova task force invece, si dicono contrari. Secondo il centrodestra dovrà essere il Parlamento a gestire questi soldi, non “un governo diviso”.

Gestione cookie