Il programma d’inchiesta Panorama della Bbc parla di fallimento del governo cinese e fa il punto sulle mancanze di Pechino. Fino al 20 gennaio la trasmissione tra uomo e uomo non fu ammessa. E solo il 23 Wuhan fu messa in quarantena. La tv cinese replica: “Solo pregiudizio”
Dopo gli 800 morti della Sars, Pechino promise che l’epidemia non si sarebbe potuta ripetere. Ma il Covid-19 ha ucciso 600mila persone nel mondo e spaventa ancora la Cina, giudicata colpevole secondo il programma d’inchiesta Panorama della Bbc. Ieri è stato il giorno con più contagi in Cina da marzo. A Urumqi 57, a Dalian 6 e un nuovo caso è stato rilevato anche a Pechino dopo 21 giorni dalla fine del focolaio dovuto al mercato Xinfadi. La strategia di contrasto è sempre la stessa: a Urumqi e Dalian lockdown nei quartieri dove sono stati scoperti focolai e test per milioni di persone. La Cina sta attuando una risposta efficace in questa fase, nel tentativo di prevenire una massiccia seconda ondata di coronavirus.
Il professor Yuen Kwok-yung, microbiologo di Hong Kong, racconta alla Bbc che già il 12 gennaio, quando ancora le autorità cinesi negavano la trasmissione del coronavirus tra persone, diagnosticò la nuova polmonite virale in una famiglia di Shenzhen, lontana più di mille chilometri da Wuhan. Se invece del 23 gennaio il lockdown a Wuhan fosse scattato il 2, avremmo avuto “una riduzione del 95% dei casi”. Il professore parla da un punto di vista di statistica epidemiologica. Ma bisogna ricordare anche che quando il governo cinese chiuse in casa 11 milioni di abitanti di Wuhan, si parlò di violazione dei diritti civili.
La Cgtn, canale internazionale della tv statale cinese, ha risposto a Panorama con un commento firmato da Tom Fowdy, un analista di relazioni internazionali. “Pregiudizio e materiale riciclato”, dice Fowdy e spiega: “Il Covid-19 era una malattia nuova; molti casi sono stati asintomatici o lievi, rendendo difficile l’individuazione; il periodo di incubazione è lungo; queste circostanze producono inevitabilmente un ritardo nella risposta”.
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La replica della Cgtn prosegue ricordando che già il 14 gennaio l’Organizzazione mondiale della sanità dichiarava che “dalle informazioni che abbiamo è possibile che ci sia una limitata trasmissione tra persone, potenzialmente tra le famiglie, ma al momento non c’è una sostenuta trasmissione”. Conclusione dell’opinionista della tv cinese: “C’è una evidente differenza tra “negare la trasmissione tra esseri umani” ed essere incerti sulla “trasmissione sostenuta”.
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