Si chiamava Patrizio Antonio Catena il ragazzo di 23 anni di Pozzo d’Adda, in provincia di Milano, annegato nel lago di Como. Poco prima della tragedia il ragazzo aveva inviato un messaggio alla madre: “Mamma tutto bene, a dopo”.
La gita al lago di Como, nella zona della Riva Bianca si è trasformata in un incubo per i due amici, Patrizio Antonio Catena (23 anni) e Antonio Crosera (25 anni). Sabato mattina due si sono recati al lago per una nuotata da cui è scaturita la tragedia. Le dinamiche di ciò che è successo dopo sono ancora da comprendere a pieno. Secondo una versione dei fatti Patrizio sarebbe annegato nel lago nel tentativo di salvare l’amico che non riusciva a tornare a riva. Il ragazzo, originario di Pozzo d’Adda (Milano), prima di morire aveva inviato alla madre un messaggio: “Mamma tutto bene, a dopo”. Stando a quanto emerso, Antonio avrebbe accusato un malore improvviso, che lo avrebbe reso incapace di raggiungere la riva. A quel punto è arrivato l’intervento di Edo Gilardoni, campione di triathlon, che lo ha trascinato in salvo. Ma durante le operazioni di salvataggio, Patrizio sarebbe rimasto sott’acqua. Sono arrivate allora le urla di Antonio: “Dov’è finito il mio amico? Dov’è lui? Era vicino a me, perché adesso non c’è?”.
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A fare un po’ di luce sulla vicenda, il sub Luca Marcelli, 49 anni, che gestisce una società nautica sul lago e spiega: “Mi hanno subito allertato per cercarlo, ho indossato maschera e bombole e mi sono immediatamente immerso. Non ho impiegato molto a individuare il ragazzo nonostante l’acqua torbida e le alghe sul fondale. Era a circa cinque metri di profondità. Vedendolo ho subito realizzato che aveva pochissime speranze di salvezza se non nulle, perché era lì sotto da troppo tempo”. Una volta rintracciato il 23enne, è stato dispiegato ogni sforzo possibile per salvare il ragazzo. Sul posto i sanitari del 118 con i volontari del soccorso di Bellano e i vigili del fuoco. Eppure per il giovane non c’è stato nulla da fare. Da subito i soccorritori si sono resi conto della gravità della situazione. Tant’è che si è cercato di effettuare un ultimo disperato tentativo di salvare Patrizio attraverso l’eliambulanza di Sondrio, i cui soccorritori si sono calati sulla spiaggia. Una volta a terra hanno tentato di rianimarlo per circa un’ora, prima di constatare la tragica morte.