Consiglio regionale Friuli-Venezia Giulia (foto Ansa)
Il lockdown ha fermato gli spostamenti, ma non i bonus trasferte: durante il blocco gli eletti hanno ricevuto ugualmente i rimborsi per gli spostamenti dalla casa al lavoro (la sede istituzionale). I casi più eclatanti riguardano i consiglieri di Toscana (con 80mila euro di rimborso in totale) e Friuli-Venezia Giulia (155mila euro).
E’ quanto avvenuto per ben 85 giorni di lockdown, quando anche i consigli regionali sono stati chiusi a causa dell’emergenza coronavirus, e gli spostamenti tra lavoro e sede istituzionale si sono azzerati grazie allo smart working. Eppure i rimborsi non riposano, e i consiglieri della Toscana hanno continuato a percepire l’indennità comprensiva di rimborso spese per gli spostamenti. Il costo di questa copertura varia in base ad una serie di fattori, e può arrivare fino a 1.600 euro al mese. Eppure, anche in pieno blocco, il rimborso è arrivato ugualmente. A svelare l’inghippo è stato Il Fatto Quotidiano, che a sua volta ha dato voce a una denuncia lanciata dal Movimento 5 Stelle in Toscana. Il Movimento alle regionali in Toscana (il prossimo 20 e 21 settembre) si presenterà in corsa autonoma con la candidata Irene Galletti. L’aspirante governatrice dovrà sfidare il candidato di centrosinistra Eugenio Giani, già presidente del consiglio regionale Toscano, e la candidata di centrodestra Susanna Ceccardi.
Tornando ai rimborsi e parlando di numeri, è stato stimato che la somma delle indennità pagate in Toscana durante il lockdown (85 giorni) al consiglio regionale arriva a 80mila euro. Un totale poi redistribuito tra 40 eletti. Eppure l’ambiguità della cosa era stata posta all’attenzione di tutti, come ribadito dal consigliere M5s Andrea Quartini: “Non è certo un bel segnale da dare ai cittadini noi del M5S avevamo proposto di eliminarlo e abbiamo donato 85 mila euro per la sanità regionale. Non so se gli altri hanno fatto donazioni simili a titolo personale ma hanno preso il bonus”. Dal Pd nel frattempo non è arrivato un “no” formale ai rimborsi, ma non è arrivato neanche nessun atto di restituzione. A spiegare la posizione del Pd è stata la vicepresidente del consiglio Lucia De Robertis: il rimborso è “è una componente marginale dello stipendio del consigliere regionale”. Si tratta, tra l’altro, di un rimborso forfettario, quindi “non può tenere conto della situazione reale”.
Ma la Toscana non è l’unica regione al centro della vicenda. Un altro caso non da poco è quello della regione Friuli-Venezia Giulia. Addirittura in questo caso è stato necessario l’intervento della Corte dei Conti, attraverso il procuratore regionale Tiziana Spedicato. E’ stato aperto un vero e proprio fascicolo sul tema “bonus trasferte”. Stessa storia che in Toscana: 49 consiglieri del Friuli hanno continuato a percepire il rimborso. In termini numerici si parla di 3.500 euro per gli eletti nelle province di Udine e Pordenone (33) e 2.500 per gli eletti a Trieste (16). In questo caso si parla di un totale di 155mila euro.
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