“Zitta putt…”: hater contro la consigliera regionale che non ci sta a tacere

"Zitta putt...": hater contro la consigliera regionale che non ci sta a tacere
“Zitta putt…”: hater contro la consigliera regionale che non ci sta a tacere. La donna era intervenuta sull’aggressione verbale ai danni di Susanna Ceccardi

Dal dibattito nell’aula del Consiglio Regionale della Toscana a Facebook. Tutto è partito da una discussione avuta la scorsa settimana in sede di consiglio. In aula giunge un documento in cui si condanna il modo in cui il presidente del Consiglio Regionale Eugenio Giani (Pd) aveva apostrofato la candidata leghista Susanna Ceccardi. L’uomo la aveva definita una donna politica “al guinzaglio” di Salvini. A quel punto interviene la consigliera Monia Monni (Pd) in difesa della Ceccardi e il consigliere regionale Marco Stella (Fi) le dice:”Stai bona“, con aria stizzita.
Il video della reazione della consigliera Monni (“Io non sto bona“) rilanciato da Repubblica diventa virale e in poche ore raggiunge tantissimi commenti, anche negativi e violenti. Un tale Giuseppe Raselli che ha oscurato il profilo, scrive:”Si vediamo quando vai a letto, la posizione che ti metti, se ti metti a pari dell’Uomo (maiuscolo, ovviamente, ndr) o (…) sottomessa“. Ne arriva poi un altro, Bartolo Longo, che prosegue con gli insulti augurandole di incontrare sotto casa un clandestino:”Speriamo ti aspetti un clandestino sotto casa… vacca“. Monni reagisce così agli insulti sul social:”Ho pubblicato solo i più pesanti con nomi e cognomi perché si deve sapere chi è che insulta le donne. Questi “coraggiosi”, infatti, hanno già oscurato i loro profili, ma io ho già provveduto a salvare tutto e a denunciarli. Insieme agli altri che hanno postato commenti volgari e sessisti. Non sono moltissimi, ma li denuncio tutti“.
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Monni spiega ancora:”Nei confronti delle donne l’offesa verte sempre sul sessismo. Lasciar perdere avrebbe significato dare un esempio sbagliato a tutte le donne che sono vittime di violenza e che ogni volta che si sentono apostrofare con una parola sbagliata, con un insulto pensano che magari non è nulla, che non sia tanto grave. Invece ogni parola che ci offende, che lede la nostra dignità è sbagliata. Soprattutto perché intacca la nostra autostima e ci arriva a far credere che, magari, quell’offesa ce la siamo meritata. E che magari, poi, anche la violenza ce la siamo meritata. L’eventuale risarcimento danni , comunque sarà tutto devoluto ai Centri Antiviolenza“.