Covid-19, la pandemia continua. Sfiorati i 650mila morti nel mondo

In Vietnam si evacua una città, la Cina registra il più alto numero di casi da marzo, il Marocco chiude le città più grandi. Il Covid fa ancora paura.

Covid-19 - Meteoweek.comIl mondo sfiora quota 650mila morti per Covid-19. Gli Stati Uniti rimangono in testa alla triste classifica per il maggior numero di casi e di decessi (4,2 milioni di contagi e circa 146mila vittime). Ma anche il Brasile è in corsa per il tragico primato: è il secondo Stato più colpito, con 2,4 milioni di casi. Inoltre il Paese ha superato proprio in questi ultimi giorni quota 87mila vittime. Per l’esattezza sono 87.004 i morti per Covid-19 in Brasile. In tutto il mondo il Coronavirus non ferma la sua corsa e lascia sulla strada migliaia di vittime e tanta disperazione. Ecco un breve quadro dell’evoluzione della pandemia a livello mondiale.

Vietnam e Cina

In Vietnam la città costiera di Da Nang chiude le sue porte. L’evacuazione è stata necessaria dopo la scoperta di 4 casi di Covid. Il Governo vietnamita ha predisposto circa 100 voli per trasportare le 80mila persone, soprattutto cittadini in vacanza e domestici, lontane dal nuovo focolaio. Il Vietnam non ha mai registrato morti per Covid: le autorità vogliono fare di tutto per mantenere questo record.

Torna la preoccupazione in Cina. Con 61 nuovi casi, di cui solo 4 importati, lo Stato registra il dato più alto dal 6 marzo. In particolare la Commissione sanitaria nazionale spiga che 41 dei nuovi contagi si sono verificati nella regione dello Xinjiang, attualmente la più a rischio. Gli altri sono distribuiti nella provincia di Liaoning (14) e a Jilin (2). Nessun nuovo caso in Hubei, epicentro iniziale della pandemia.

Corea del Nord e Hong Kong

La paura che il disertore rientrato in Corea del Nord potesse avere il Coronavirus è scemata. Le autorità sudcoreane smentiscono la precedente notizia che voleva l’uomo infetto da Covid. A prova dello stato di salute del disertore la Corea del Sud porta i test negativi di due persone rimaste in stretto contatto con l’uomo. Prima della smentita Kim Jong-Un aveva provveduto a dichiarare lo stato di allerta massima e aveva disposto il lockdown nella città di Kaesong.

Anche Hong Kong è ancora alle prese con il virus. Nuove misure di prevenzione dei contagi entreranno in vigore mercoledì e prevederanno la chiusura di ristoranti, nonché l’obbligo di indossare la mascherina anche in ambienti esterni.

Venezuela, Stati Uniti e Marocco

Mentre il Venezuela prolunga  la quarantena a Caracas e in altre sei aree, anche Trump è costretto a rivedere i suoi impegni in relazione al pericolo Covid. Il presidente degli Stati Uniti non lancerà la prima palla durante la partita d’esordio della Major League di baseball. Il primo incontro della stagione era previsto per ferragosto nello Yankee Stadium a New York. “Sono fortemente concentrato” sulla pandemia, ha affermato Trump come giustificazione alla sua decisione di non effettuare il tradizionale primo lancio della partita. Dunque anche Trump, alla fine, si è piegato all’evidenza: il Covid va preso seriamente, è un pericolo internazionale.

Infine il Marocco. Qui le più grandi città (Casablanca, Tangheri, Marrakech, Fez, Meknes) chiuderanno le frontiere in entrata e in uscita a partire dalla mezzanotte. La nuova ondata di contagi che ha interessato il Paese nordafricano ha costretto a ristabilire il blocco che era stato sollevato un mese fa. 633 sono i nuovi casi registrati in Marocco, mentre il conto delle vittime arriva a 313.

L’immagine che viene restituita è quella di un globo che brucia nella morsa del Covid. L’attenzione di molti paesi è alle stelle, ma spesso neanche questo basta. Una nuova ondata di infezioni potrebbe verificarsi, e in alcuni luoghi è già cominciata, in tutto il mondo.

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