La consigliera comunale di Tricase (Lecce), Francesca Sodero, ha querelato il collega Vito Zocco per insulti sessisti nei suoi confronti
Difficile per una donna lavorare in politica, soprattutto se vittima da anni di offese sessiste. E’ il caso di Francesca Sodero, consigliera comunale del Movimento 5 Stelle di Tricase (Lecce), che ha deciso di querelare il collega Vito Zocco.
L’uomo si rivolge alla Sodero con queste parole: “Sodero, se non stai zitta ti violento”, “Te ne sei andata a Roma a cercare i negretti” o “Fai troppo poco sesso”. La consigliera ha deciso di raccontare la sua storia e del perché, dopo anni di insulti, ha deciso di passare per vie legali.
Attraverso questa testimonianza, la procura ha aperto un fascicolo con l’accusa di molestie. La Sodero aveva chiesto al collega semplicemente delle scuse pubbliche, ma queste non sono mai arrivate. Anzi, dopo che la donna è stata eletta nel 2017, ha continuato a ricevere solo insulti per come parlava e addirittura per come si vestiva.
Atteggiamenti che hanno costretto la donna a rivedere il suo abbigliamento per evitare offese e insulti anche di fronte agli altri colleghi.
L’inizio degli insulti
Tutto ha inizio nel gennaio del 2018 quando, terminata una seduta di commissione, Zocco avrebbe gridato contro la Sodero “Se non testai zitta, te violento”. La seconda offesa arriva dopo una trasferta per motivi di lavoro a Roma daparte della donna. In questa occasione l’uomo le ha detto: “Ah tu sei andata a Roma per cercare i negretti, no? Che lì ce ne sono tanti”. Non contento, arriva anche la terza situazione. E’ il dicembre 2019 e al termine del consiglio comunale l’uomo esclama: “Sodero e nu pensi cu trombi de chiu”. Un invito a fare sesso più spesso.
Le scuse e la querela
Dopo le offese ricevute in queste diverse occasioni, la Sodero ha chiesto pubblicamenete delle scuse. A dicembre su Facebook la donna ha scritto: “Ho sempre risposto con leggerezza e a tono, perché sotto sotto percepisco la frustrazione degli uomini che si dedicano a tali tristi pratiche e ne ho solitamente compassione. Tuttavia, a tutto c’è un limite e non intendo tollerare oltre queste ‘confidenze’, ragion per cui chiederò alla presidente della Commissione per le Pari opportunità di farsi portavoce, nel prossimo consiglio comunale, di una richiesta di scuse”.
Le scuse gentilmente richieste non sono mai arrivate e così la Sodero ha deciso di ricorrere alle vie legali presentando nei giorni scorsi la querela.