Dall’analisi delle intercettazioni e del materiale messo a disposizione emergono altri dettagli sulla gestione dei traffici illeciti. Così spunta anche un altro elemento: la compagna di Giuseppe Montella, Maria Luisa Cattaneo, 38 anni, non solo era a conoscenza dei crimini, ma aiutava anche l’appuntato a gestire i traffici.
Le intercettazioni sui sei carabinieri arrestati nella caserma Levante, a Piacenza, regalano ancora sorprese, sempre a proposito dell’appuntato Giuseppe Montella, al centro dei crimini consumati nella struttura. Stando a quanto emerso, la compagna di Giuseppe Montella, Maria Luisa Cattaneo, sarebbe stata a conoscenza di quanto avveniva all’interno della caserma. Era anzi una consulente per l’appuntato che le racconta ogni cosa: dalle frequentazioni con gli spacciatori Giardino fino ai soldi provenienti dai pusher. Lei ascolta i problemi e lo aiuta a gestire la sua “organizzazione”, sia oralmente che concretamente (in un’occasione lo accompagna a recuperare la sostanza stupefacente con la sua auto).
I due fanno coppia fissa da quattro anni, una relazione che arriva dopo la separazione tra Montella e la moglie precedente, con la quale aveva avuto un figlio. Il bambino, che oggi ha 11 anni, viveva con la coppia nella villetta Gragnano Trebbiense. Quella stessa villetta posta sotto sequestro preventivo. Quella stessa abitazione nella quale l’appuntato si vantava con il figlio di essersi procurato uno stiramento per aver “pestato” un arrestato. E’ il Corriere a riportare stralci di conversazione: “Mi sono… quasi… secondo me ho preso un piccolo strappo”. La domanda del bambino: “Facendo che roba?”, a cui Montella risponde: “Perché sono corso dietro a un negro per prenderlo che se ne era scappato… e a freddo min… mi sono fatto un male della Madonna”. “Gliele avete date? Chi eravate?”. I nomi sono quelli divenuti famosi: “Io, Giacomo (n.d.r.: Giacomo Falanga), Salvo (n.d.r.: Salvatore Cappellano) Daniele (n.d.r.: Daniele Spagnolo) Angelo (n.d.r.: Angelo Esposito)”.
Poi le intercettazioni con Mary, la compagna, alla quale rivela le sue preoccupazioni riguardo l’occultamento dei soldi derivanti dal traffico di droga, l’acquisto di partite di stupefacente e molto altro. Poi il consumo di erba e le strategie per nascondere la droga in casa: “Amore è resina pura. Fatto veramente bene… Porto su lo mettiamo un attimo nella parte di dietro in lavanderia no?”. Una coppia perfettamente oliata nella gestione degli illeciti, ben funzionante anche nella gestione della “contabilità” famigliare. “Amore questa cartellina con i soldi posso metterla nel baule?”, chiede Mary Cattaneo. Poi Montella, in risposta: “No amore mettila davanti perché mi servono i soldi, ho solo 50 euro… Anzi sfilami da dentro 100 euro e poi quella la metti nel baule”.
E’ quanto intercettato in auto dagli investigatori del Nucleo di polizia tributaria delle fiamme gialle di Piacenza. L’intercettazione è stata effettuata attraverso una cimice inserita all’interno della vettura, un metodo che negli ultimi tre mesi di indagine ha destato qualche preoccupazione allo stesso Montella. Dopo aver scoperto una microspia sull’Audi A4, l’appuntato optò per il “bonifico” delle macchine delle persone entrate in contatto con lui. Ma sull’auto della compagna non trovò nulla e, contento, si vantò in un modo che quelle stesse cimici oggi ci restituiscono: “Loro amore, loro non vanno mai ad immaginare che abbiamo sgamato le ambientali! Non lo immaginerebbero mai!!… che gliene abbiamo sgamate tre su tre!”, diceva Montella.
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