Soldi dall'Europa, Mario Monti elogia il premier Conte - meteoweek
Ospite ad “Agorà” il senatore a vita commenta la conclusione del negoziato, esprimendo grandi elogi per il Premier Giuseppe Conte.
Secondo i sondaggi sarebbe tra i leader meno amati d’Europa, ma Conte un suo fan di tutto rispetto lo teneva come asso nella manica: si tratta di Mario Monti, senatore a vita ed ex Premier. Intervenuto nel corso della trasmissione “Agorà Estate” in onda su Rai3, l’ex presidente del Consiglio ha acclamato quella che secondo lui è un’ottima conclusione del negoziato. Commentando le notizie arrivate dal Consiglio Europeo, Monti parla infatti di un accordo “molto positivo”. I trattati sarebbe dunque andati nel migliore dei modi. “L’Europa esiste, ha saputo reagire a una situazione di estrema difficoltà e tenere insieme Paesi reciprocamente riottosi”, dichiara Monti, soddisfatto, come riportato da “AdnKronos”. Cina, Russia e Usa devono stare attenti ed essere meno baldanzosi, aggiuge il senatore, perché “l’Europa è qui ed esiste”. Una vera e propria dichiarazione d’amore per l’Organizzazione che segna un goal durante una partita molto importante, quella della ripartenza. “Merkel e Macron hanno fatto in buona sostanza il piano Marshall europeo, ma c’è stata abilità negoziale da parte italiana e soprattutto è cambiato in un anno e mezzo il modo dell’Italia e del governo italiano di guardare all’Europa”.
Una storia a lieto fine, quindi, pare voler dire il senatore a vita, che non perde occasione per attaccare il leader della Lega, Matteo Salvini: “Un esponente importante del governo di due anni fa, il senatore Salvini, diceva: ‘Adesso dobbiamo abbattere il muro di Bruxelles’. Meno di due anni dopo il governo italiano è felice di aver portato a casa dei soldi da Bruxelles”. “Da oggi è considerato naturale che ogni Paese sia anche interessato a quello che gli altri Paesi fanno del denaro comune. Dovremo ora abituarci a considerare l’aggettivo ‘frugale’ sinonimo di serio, a fare al nostro interno politiche serie e chiedere che lo facciano anche gli altri Paesi, per esempio chiedendo alla Commissione Europea di essere molto più vigorosa nel mettere in regola l’Olanda e l’Austria rispetto alle norme sulla fiscalità”. Il Recovery Fund non è sufficiente: bisogna andare avanti, questa Europa ha bisogno di attivare anche il Mes.
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