La terza richiesta dall’inizio pandemia di deficit aggiuntivo. Dopo i 20 miliardi del dl Cura Italia e i 55 mld del decreto Rilancio.
Lo hanno riferito fonti di governo, mentre sta avvenendo la riunione dei capidelegazione con il premier Giuseppe Conte e il ministro dell’Economia, Roberto Gualtieri. È salita a 25 miliardi la richiesta di deficit aggiuntivo che il governo si appresta a presentare alle Camere dopo il passaggio nel Consiglio dei ministri in programma questa sera. Si tratta del terzo da quando è iniziata la pandemia, dopo i 20 miliardi del dl Cura Italia e i 55 mld del decreto Rilancio.
I pilastri della manovra estiva del governo, sono: l’estensione della cassa integrazione Covid ma selettiva, un meccanismo di incentivi per le imprese accompagnato dalla decontribuzione, una sforbiciata delle tasse sospese fino a settembre per le imprese colpite a causa della pandemia e nuove risorse per comuni e regioni. La vastità del decreto potrebbe crescere fino a 25 miliardi in base alle richieste che arriveranno dai partiti di maggioranza.
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Tra i 6 e gli 8 miliardi per la Cig, smart working e cassa integrazione
Arriverà mercoledì 29, contestualmente al Piano nazionale di riforma, il via libera del Parlamento, alla nuova richiesta di deficit aggiuntivo. Potrà così essere trasmesso ufficialmente a Bruxelles. Saranno necessari, per finanziare la nuova cassa integrazione Covid, tra i 6 e gli 8 miliardi: dovrebbe essere estesa, con dei limiti, per altre 18 settimane. Le imprese potranno altrimenti contare su dei meccanismi di incentivo sotto forma di decontribuzione. È in arrivo anche un rafforzamento del Fondo di garanzia centrale per le Pmi. Dovrebbe poi essere prorogato fino a fine anno il blocco dei licenziamenti che però potrebbe valere solo per le aziende che utilizzano la cassa integrazione. Il governo vorrebbe anche inserire nel prossimo decreto una norma per prorogare lo smart working anche nel settore privato così come previsto per il 50% della p.a dal dl Rilancio.
Alleggerire il carico fiscale
Come annunciato da Gualtieri, il governo, per quanto riguarda il fisco, vorrebbe “alleggerire” i versamenti delle tasse rinviate a settembre per le imprese più colpite con un taglio che dovrebbe valere 4 miliardi circa e una rimodulazione delle scadenze. Un anticipo della riforma in cantiere che punta a riscrivere il calendario dei versamenti per le partite Iva, superando il meccanismo degli acconti e dei saldi e con una diluizione nel corso dell’anno degli importi da versare calcolati in base a quanto effettivamente incassato.
Da considerare anche i 2,8 miliardi da destinare alle regioni per coprire il buco delle entrate e circa 2 miliardi per i comuni. A far crescere l’entità della manovra, anche una serie di richieste dei partiti di maggioranza. LeU spinge per far in modo che siano stanziate nuove risorse per assicurare una riapertura delle scuole in presenza e in sicurezza e Italia Viva vuole destinare altri fondi al settore del turismo.
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