Il ministro degli Esteri Luigi Di Maio in un’intervista alla Repubblica parla di Recovery Fund e dei nuovi obiettivi del Paese. A proposito del ruolo di Conte all’interno del Movimento 5 stelle commenta: “Conte a capo del M5s? Si chieda a lui, io sarei felice se si iscrivesse”.
Il ministro degli Esteri Luigi Di Maio in un’intervista alla Repubblica si esprime a proposito del summit europeo e dell’accordo finalmente raggiunto sul Recovery Fund. Un accordo per il quale ha già manifestato profonda soddisfazione non solo Conte, ma anche del presidente della Repubblica. Ora anche Di Maio ci tiene a sottolineare il suo entusiasmo, e il reale ruolo rappresentato dal piano: il pacchetto di riforme rappresenterebbe un’occasione per rinnovare l’Italia, puntando sul futuro delle nuove generazioni, e anche un mezzo per evitare il collasso dell’Ue. Per non sprecare l’occasione, però, servirà “un piano di riforme concreto e ambizioso“, dice Di Maio. A proposito della politica estera e del risultato ottenuto in Europa, Di Maio ribadisce: si tratta di una vittoria collettiva, che poi è rappresentata da un volto in vista, quello del premier Conte, il quale “ha mostrato determinazione, si è battuto con tutta la delegazione italiana e il corpo diplomatico”.
Per quanto riguarda gli effetti che questo momento emergenziale avrà sul Paese, Di Maio sottolinea: “Ora tocca a noi dare le dovute risposte agli italiani”. Ma in cosa consistono queste risposte? Innanzitutto, nel cambiare o aggiornare le regole, tant’è che sul tema Patto di Stabilità Di Maio afferma: “E’ evidente a tutti che gli effetti della gravissima recessione in atto non possano essere nuovamente affrontati con le vecchie regole. Se portiamo avanti delle riforme investendo in alcuni comparti per tagliare su altri è inutile. La revisione del Patto di Stabilità o una proroga della sospensione è fondamentale”. Questo per quanto riguarda una revisione di più ampio respiro. Poi, però, c’è il più urgente tema del piano di investimenti da creare per utilizzare al meglio le risorse messe a disposizione dall’Europa con il Recovery Fund.
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A tal proposito, il ministro degli Esteri risponde: “Penso che bisogna mettere in piedi dei progetti su digitalizzazione ed economia sostenibile legata alle imprese per permettere alle aziende italiane di agganciare le sfide globali. Digitalizzare completamente la pubblica amministrazione, riducendo i tempi di attesa per i cittadini. E creare asset comuni insieme ad altri Paesi: se in questo momento l’industria tedesca o francese avviano una conversione di tipo energetico, l’indotto di quelle aziende – che è in Italia – deve fare lo stesso. Sarebbe interessante poter coordinare i progetti da sviluppare”. Poi i progetti tutti italiani, indipendenti dal piano europeo, che secondo Di Maio dovrebbero mirare a una vera e propria riforma fiscale, per permettere un aumento dei consumi. In secondo luogo, ma non meno importante, gli incentivi alle attività produttive. Infine, il fronte della sanità: bisogna “realizzare ospedali dove non ci sono, garantire assistenza alle fasce più deboli, creare opportunità per i più giovani. Vanno protetti i posti di lavoro”.
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E proprio a proposito del presidente del Consiglio, spunta il tema di un suo possibile ruolo decisivo all’interno del Movimento 5 stelle. Di Maio commenta l’ipotesi di un Conte a capo M5s affermando: “Questo deve chiederlo a Conte, da parte mia le dico che sarei molto felice se scegliesse di iscriversi al Movimento. Sarebbe una grande risorsa in più su cui contare”. Un tema caldo, tanto più in un momento in cui il Movimento sembra cercare un nuovo volto in grado di rigenerarlo. Su questo punto il ministro commenta: “A oggi c’è un capo politico reggente che ha il compito di guidare il processo e va sostenuto. Certo, da attivista quale non ho mai smesso di essere penso sia opportuno rafforzare il nostro progetto, guardarci negli occhi e fare un ulteriore passo in avanti”. E ancora: per rigenerarsi sono necessarie idee e unità, un confronto finalizzato al raggiungimento di una forte coesione interna. E proprio a proposito di idee e nuovi volti, dopo l’invito di Zingaretti a far parte del centrosinistra, Di Maio non si espone troppo: “Penso che con il Pd si lavori bene e che il compito di ogni forza politica sia ascoltare i territori. Quando il M5S sceglierà di riorganizzarsi, raccogliendo le idee di tutti, allora avrà le idee più chiare sul suo futuro. Ora ci sono molte anime che si stanno confrontando, l’unico modo per trovare una strada è fermarci e guardarci dentro, con unità. Non si può mettere il carro davanti ai buoi”.