Erano le 18.25 locali a Chicago, nell’area di South Side, quando da un’auto nera sono partiti colpi di arma da fuoco su una piccola folla.
La pace non arriva nemmeno al funerale: tutto si è consumato in pochi minuti, una sparatoria che non ha precedenti nella storia perché si è consumata durante una cerimonia funebre per una vittima di colpi di arma da fuoco. Da un’auto all’improvviso sono esplosi i colpi che hanno travolto i presenti. I partecipanti alla commemorazione non sono rimasti a guardare e, a loro volta, hanno sparato. Il bilancio provvisorio è di 14 feriti e almeno 60 colpi di arma da fuoco sparati. L’auto nera in movimento ha continuato a sparare all’impazzata poi, girato l’angolo, è stata abbandonata e i suoi passeggeri si sono dileguati fuggendo in più direzioni. La polizia ha fermato un sospettato e lo sta interrogando ma ancora non si conosce l’identità degli assalitori.
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Al momento non è chiaro il motivo del gesto folle che, comunque, prolunga la scia di sangue a Chicago dove, al 2 luglio, almeno 336 persone sono state uccise. Una scia di sangue che ha spinto Donald Trump a paventare l’ipotesi di schierare gli agenti federali a Chicago per combattere la criminalità e ripristinare il rispetto della legge. L’obiettivo del Presidente è restaurare a Chicago e nelle città americane quell’ordine pubblico sfuggito di mano ad amministratori democratici divenuti, sostiene, ostaggio della “sinistra radicale”, quella che vuole tagliare i fondi alla polizia e che con una vittoria di Joe Biden – ammonisce il tycoon – rischia di ritrovarsi alla Casa Bianca. La città sta diventando sorprendentemente pericolosa, soprattutto ora nel pieno dell’emergenza da coronavirus.
“In nessuna circostanza consentirò alle truppe di Donald Trump di venire a Chicago e terrorizzare i nostri cittadini”, ha twittato il sindaco della città. L’incidente rafforza però Trump che, nelle prossime ore, rilascerà una dichiarazione sull’Operation Legend per combattere il crimine violento nelle città americane. L’iniziativa è stata lanciata di recente dal ministro della Giustizia William Barr e prende il nome dal bimbo di quattro anni LeGend Taliferro ucciso il 20 giugno a Kansas City; ora c’è da chiedersi fino a che punto arriveremo.
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