Tentato stupro ai danni di un 20enne finisce male per il carnefice, ora è in coma

Il ragazzo viene trovato nudo e sotto choc dai vigili del fuoco. L’aguzzino resta in terapia intensiva in gravissime condizioni.
Il 63enne omosessuale V.G ha tentato di stuprare M.A, 20enne di Quero in provincia di Belluno, nel suo appartamento di Via Manzoni dopo che per settimane lo aveva sequestrato legandolo ad una sedia e cosparso con del liquido infiammabile, minacciandolo di dargli fuoco se avesse provato ad urlare per chiedere aiuto. Il ragazzo è stato ritrovato nudo e sotto choc nell’appartamento dai vigili del fuoco che sono intervenuti. Secondo la sua versione, l’unica al momento disponibile, mercoledì scorso il giovane sarebbe passato a trovare V.G, amico di famiglia, per vedere come stava; causa stanchezza, il 20enne decide di passare la notte a casa dell’anziano per poi svegliarsi completamente nudo, legato ai polsi e alle caviglie ad una sedia. “Sono rimasto senza cibo, ne’ acqua per giorni”, “mi voleva violentare”, prosegue il giovane, che dichiara di aver ricevuto delle avances già qualche tempo prima, che però avrebbe rifiutato. V.G lo avrebbe poi costretto a scrivere ai genitori dicendo che avrebbe passato la notte fuori con un’amica e così il giorno seguente. M.A, con il corpo cosparso di benzina, si sarebbe difeso dalla violenta aggressione, colpendo l’aguzzino con un grosso oggetto contundente che ha spaccato la testa dell’anziano lasciandolo tramortito a terra. All’ospedale gli è stato indotto il coma farmacologico ed è stato intubato d’urgenza, quando poi i medici hanno tentato di risvegliarlo, venerdì, l’uomo ha avuto una grave crisi respiratoria ed ha perso i sensi, costringendo i sanitari a riportarlo in terapia intensiva. Gli inquirenti hanno indagato entrambi per omicidio e lesioni gravi e maggiori informazioni potrebbero venire dalle analisi dei tabulati telefonici dei due, così come dalle relazioni del pronto soccorso, acquisite dalla Procura.