Una strategia lungimirante, quella di Giorgia Meloni che ha dichiarato parlando di Conte: “Se difenderà fino in fondo gli interessi del popolo italiano ci troverà al suo fianco: FdI antepone sempre l’interesse nazionale a quello della fazione”.
Giorgia Meloni ha intravisto uno spazio nuovo per i nazionalisti dopo Bruxelles. La leader di Fratelli d’Italia ha pensato che non fosse elegante e persino controproducente criticare il premier, sia pure avversario in patria, quando è impegnato in un complesso negoziato all’estero.
Giorgia Meloni ha utilizzato una tattica differente da quella di Matteo Salvini. Si è sforzata di guardare più lontano, è stata lungimirante. Ha chiesto al premier di “giocare in attacco”, ed ha anche aggiunto: “Se difenderà fino in fondo gli interessi del popolo italiano ci troverà al suo fianco: FdI antepone sempre l’interesse nazionale a quello della fazione”. In questo modo, la destra, che secondo i sondaggi ha avuto un boom di consensi notevole, riesce a liberarsi dalla sudditanza del partner leghista più grande (24-25 per cento) ma in rapida frenata. La strategia è semplice: Conte nei prossimi giorni, parlerà della sua ‘vittoria’, il linguaggio sarà quello para –sovranista destinato a carpire qualche segmento di elettorato anche di destra.
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L’Italia domenica ha anche ottenuto il sostegno del primo ministro di Budapest, Orbán, noto nemico dell’olandese Rutte. Orbán è stato cercato e blandito da Conte che lo ha trasformato in un alleato. Anche per questa ragione, Giorgia Meloni, ha intravisto un’occasione, essendo il primo ministro di Budapest uno dei massimi rappresentanti della destra “sovranista”. L’ungherese è anche amico di Berlusconi ed è accusato da Rutte di violare lo Stato di diritto, ma sta dando una mano a Conte. Ed è per questo che mentre il premier si prepara al rientro, la nostra destra gli offre l’onore delle armi.
C’è tuttavia una precisa discriminante ed è il Mes. Pd e Forza Italia, più renziani e +Europa sono pronti a farvi ricorso. I 5S rimangono contrari. Conte spera ancora di farne a meno, ma è difficile. Fratelli d’Italia va a rafforzare sulla carta il fronte anti-Mes ma intanto entra in gioco e tenta di porsi al crocevia delle future scelte. Salvini dovrà decidere se seguire la Meloni o chiudersi nel partito del rifiuto.
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