Chat degli orrori con migliaia di iscritti tra pedopornografia e revenge porn. L’inchiesta dei giornalisti di Fanpage.it infiltratisi in un un gruppo Telegram
Un’inchiesta di Fanpage.it, infiltratisi in un gruppo Telegram di cui non hanno fatto il nome, gruppo con ben 53mila iscritti, ha portato alla luce migliaia di messaggi in cui avvengono scambi di foto e video pedopornografici, revenge porn ai danni di ex fidanzate o mogli, istigazioni a femminicidi e stupro.
Come riporta Fanpage, la chat in questione è piena zeppa di immagini e video di rapporti sessuali postati in chat di continuo senza il consenso delle persone in questione. “In poche ore abbiamo letto decine di migliaia di messaggi e scoperto un mondo in cui (dietro nickname che garantiscono l’anonimato) ogni richiesta è possibile senza nessun filtro, pudore o rispetto“, riporta Fanpage.
“In questo gruppo sono attivi soprattutto uomini, ma ci sono anche donne e probabilmente non mancano minorenni: in molti, infatti, si qualificano come tali. Come se non bastasse gli admin indicano anche una nuova chat nella quale migrare qualora, in seguito a un intervento della polizia postale, il gruppo dovesse essere chiuso. Il tutto è stato predisposto nei minimi dettagli affinché l’orrore si perpetui. Fanpage.it ha deciso di non rivelare il nome della chat: siamo però a disposizione delle forze dell’ordine qualora vogliano svolgere delle indagini (e auspicabilmente) decidano di chiudere il canale e denunciare gli amministratori”.
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Nella chat degli orrori si istiga anche al femminicidio e le donne vengono trattate come carne da macello. Uno degli admin del gruppo avrebbe scritto:”Questa società ha permesso fin troppo a queste donne di allargarsi, fino a dieci anni fa per una parola sbagliata finiva in femminicidio per direttissima, quando c’era lui…“. E ancora, c’è chi ritiene il femminicidio una “forma d’arte”, altri scrivono che andrebbe depenalizzato e che lo Stato dovrebbe “sconsigliarlo“. Un altro tizio scrive:”Non ho mai visto nessuno finire in carcere per aver rotto un oggetto di scarso valore (…). Poniamo il caso ti arrivasse una negra, in questo caso è legittimo l’uso della violenza su di lei. Tuttavia se possiedi una donna conforme alle norme il femminicidio risulterebbe inutile e controproducente“.
In queste orrende chat, l’idea che la violenza sessuale sia una pratica sessuale come un’altra è molto diffusa, così come le richieste di video con foto di abusi sessuali. Per non parlare poi delle richieste di porno di minorenni o bambini, richieste in cui si “offre di tutto”, addirittura qualcuno scrive:”video di ragazzi e bambini con le loro vere mamme. In cambio farò tutto quello che volete“.
Qualcuno scambia foto di ex fidanzate e mogli (revenge porn):”Scambio ex 17enne solo per roba seria ed inedita, anche pedo ma deve essere di qualità“. Un altro ancora scrive:”Mostro la mia ragazza, ho foto spy di alta qualità. Se siete interessati aggiungetemi su Skype“. Questo è revenge porn, ossia diffusione in rete di immagini o video privati a sfondo sessuale a scopi vendicativi e senza consenso della persona protagonista di quella foto o video in questione. Tale pratica illegale è punita con reclusione da 1 a 6 anni e multa da 5.000 a 15.000 euro.