Smantellata a Novara una setta di schiavi del sesso, attiva da alcuni anni. Gli adepti erano in prevalenza di sesso femminile. L’indagine è durata due anni, poi le perquisizioni nelle province di Novara, Milano, Genova e Pavia
E’stata definita una ‘psicosetta’, con a capo un uomo di 77 anni, che operava da molti anni a Novara. Dopo due anni di indagini, la polizia ha stoppato il luogo di perversione per eccellenza in città, nella quale gli adepti, soprattutto donne, a loro volta schiavizzavano vittime e commettevano reati sessuali, anche su minori. La mobile di Novara e lo Sco (il Servizio centrale operativo) si sono mossi per tempo, intenti a stroncare con un blitz all’alba di lunedì (20 luglio) l’organizzazione del sesso estremo. In tutto sono state 26 le perquisizioni personali e 21 perquisizioni locali a Novara, Milano, Genova e Pavia. L’inchiesta è coordinata dalla Dda della Procura di Torino.
Secondo l’indagine, durata anni, la setta, che aveva diramazioni a Milano e a Pavia, non era altro che un’associazione per delinquere finalizzata alla riduzione in schiavitù e alla commissione di numerosi e gravi reati in ambito sessuale, anche in danno di minori. Tutti gli indagati sono stati denunciati a piede libero.
Con lavaggio del cervello e pratiche di indottrinamento venivano reclutate le vittime e costrette a pratiche sessuali ragazze e bambine. La «psicosetta», secondo le gli investigatori della Squadra Mobile di Novara e dello Sco, era attiva da circa 30 anni. Una organizzazione pluriennale, dunque, che avviava la propria rete avvicinando decine di persone tra adepti, persone che poi assumevano un ruolo nell’organizzazione per reclutare nuove vittime.
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L’uomo di 77 anni — denunciato — dirigeva l’organizzazione – come riportato dal Corriere della Sera – e sarebbe stato circondato da “fedelissime che rispondevano ai suoi ordini”. Per avvicinare le vittime, l’uomo avrebbe avuto l’aiuto di figure professionali del settore della psicologia che facevano parte del gruppo. Un lavaggio del cervello era alla base del reclutamento, che diventava sempre più ossessivo e continuativo.
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