Francesca Pascale, classe 1985, si è fatta un nome per il suo impegno nell’ambito politico, ma soprattutto per essere stata la compagna di Silvio Berlusconi dal 2012. I due, in realtà, si erano conosciuti nel 2006, come ha raccontato la stessa Francesca Pascale. I due si sono incrociati e la ragazza ha dato un bigliettino con su scritto il proprio numero al politico, che qualche giorno dopo la richiamò.
Silvio Berlusconi e la fine della relazione sentimentale
La relazione tra i due è stata formalizzata nel Dicembre del 2012, durante un’intervista che Silvio Berlusconi concesse a Domenica Cinque e, dunque, alla sua amica Barbara D’Urso. La relazione, però, è naufragata proprio quest’anno, quando in una nota di Forza Italia si comunicava la fine del rapporto. In un’intervista a La Repubblica di non essere stata contenta della scelta di comunicazione.
Infatti Francesca Pascale secondo l’Unione Sarda ha detto: “Dovremmo parlare di un addio scritto in due righe del partito? Contro il presidente non ho nulla, mi ha sempre trattato da Regina”. Tuttavia sembra che la donna abbia anche sottolineato la sua sofferenza riguardo il modo in cui si è conclusa la storia d’amore. “Ritrovarmi tradita a 35 anni,” ha detto “e liquidata da un compagno così amato che ne ha 83… Eppure lo rivendico, a costo di qualunque sfottò”.
Tuttavia Francesca Pascale ha voluto sottolineare che in questo preciso periodo storico, tra Coronavirus e la crisi all’orizzonte, l’Italia ha ben altri problemi rispetto a parlare dei suoi problemi sentimentali.
Francesca Pascale su Instagram
Intanto la donna continua a comunicare su Instagram coi suoi followers. E proprio sul social Network ha condiviso una sua immagine, che sembra virare verso il color seppia.
Visualizza questo post su Instagram
LEGGI ANCHE —-> Francesca Pascale, la verità sull’addio di Berlusconi: “Io tradita e liquidata, ma…”
La foto della donna è accompagnata dalla didascalia che recita: “Tutto si riduce all’ultima persona a cui pensi la notte, è li che si trova il cuore”. Una citazione tratta da Charles Bukowski.
