Sono già stati concessi rinvii e sgravi per quanto riguarda il pagamento delle imposte in Italia. “Gli attacchi al governo rischiano di essere strumentali”, così commenta Antonio Misiani, viceministro dell’Economia, sul problema dell’ingorgo fiscale post-Covid.
Nei giorni della protesta per il primo ingorgo fiscale post-Covid, Antonio Misiani, ribadisce l’importanza delle imposte per i servizi garantiti all’interno dello Stato italiano. “Bisogna anche iniziare a dire che le imposte vanno pagate perché servono a finanziare i servizi essenziali. E non credo che le partite Iva stiano peggio degli altri lavoratori”. Ci sono già stati, vista la situazione emergenziale: rinvii, aiuti e sgravi e quindi “presentarci come arcigni nemici dei contribuenti è una caricatura”, sottolinea ancora il viceministro dell’economia. L’opposizione sta strumentalizzando la questione per raccogliere voti, afferma in un’intervista a La Stampa.
Si devono avere a disposizione “dati attendibili sulle entrate fiscali del 2020, per poter preparare la nota di aggiornamento al
Def e non avere solo stime scritte sulla sabbia. Ma il tema non
è solo questo”. Misiani si riferisce al fatto che molte scadenze sulle imposte erano previste per il 30 giugno ma è stato concesso più tempo: fino al 20 luglio senza alcun aggravio e fino al 20 agosto con una maggiorazione dello 0,4%, cioè 4 euro ogni mille. Tutto questo “dopo aver rinviato a settembre i versamenti di marzo,aprile e maggio e aver deciso sgravi per oltre 56 miliardi da qui al 2022, tra cancellazione dell’Irap 2020 ed eliminazione delle clausole di salvaguardia Iva e accise”.
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Il ragionamento e il nuovo programma vorrebbero forse riprogrammare le scadenze fiscali di settembre, anche se rimandare ancora vorrà dire far nascere nuovi ingorghi fiscali. Sono già stati erogati “contributi per 4 miliardi a fondo perduto per chi ha avuto rilevanti cali di fatturato e misure
specifiche per il turismo per oltre 3 miliardi” ricorda Misiani. La necessità del governo rimane quella di aiutare le imprese tramite interventi specifici per i settori maggiormente in crisi. E il decreto rilancio, servirà proprio a distribuire contributi commisurati alle perdite subite. Per la riforma del sistema fiscale “l’idea di fondo è alleggerire il carico su chi lavora e fa impresa e su chi ha dei figli a carico. Già la settimana prossima alla Camera approveremo l’assegno unico familiare”, conclude Misiani. Quanto alle imprese, sarà aperto un dialogo con le partite Iva, quindi con i liberi professionisti per costruire insieme la legge di bilancio e la riforma tributaria. “L’idea è partire da tre punti: superare il meccanismo saldo-acconto in favore di pagamenti mensili, introdurre la precompilata Iva ed estendere la tassazione per cassa alle piccole imprese”.
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