Sono appena tre le persone morte con il Coronavirus nel nostro Paese nelle ultime 24 ore. 219 i nuovi casi secondo il bollettino odierno, anche a causa delle poche guarigioni.
La situazione del Coronavirus nel nostro Paese passa attraverso un’altra giornata interlocutoria, soprattutto dal punto di vista dei nuovi contagi. Sono 219 i casi totali in più, per quello che è il dato che somma nuovi contagiati, guariti e deceduti. E proprio quest’ultima sezione del bollettino quotidiano della Protezione Civile offre la notizia migliore dall’inizio dell’epidemia in Italia. Sono appena tre, infatti, le persone che hanno perso la vita dopo aver riportato la positività al Coronavirus. Stiamo parlando di uno dei migliori dati negli ultimi cinque mesi.
E la matrice di questo ottimo dato riguarda la Lombardia, dove non si registrano decessi nelle ultime 24 ore. Si tratta della prima volta in cui questo evento accade, da quell’ormai lontano 22 febbraio in cui fu riscontrato il primo decesso a Casalpusterlengo. Si può dunque sorridere a proposito di un numero così basso di decessi di persone con il Coronavirus, anche se un dato negativo riguarda quello dei tamponi. Sono appena 35.045 quelli eseguiti in base al bollettino odierno della Protezione Civile. Anche se bisogna dire che, anche nel periodo di maggiore pressione del virus, nel weekend si è sempre registrato un numero limitato di test.
In ogni caso, in alcune regioni del nostro Paese si è verificato anche un ricalcolo dei casi complessivi di Coronavirus. Come nel caso del Molise, anche se parliamo di poche unità in meno. Tornando ai dati su scala nazionale, si è verificato un netto calo delle guarigioni, che nell’ultimo bollettino sono appena 143 dopo i 323 fatti registrare ieri. Ci sono poco meno di 90 casi in più in isolamento domiciliare, anche se bisogna considerare i piccoli focolai che si stanno spargendo per l’Italia e che si stanno tenendo a bada dalle istituzioni locali. Negli ospedali ci sono 14 ricoverati con sintomi e uno in terapia intensiva in meno rispetto a ieri.
A proposito di focolaio, ce ne sarebbe uno sospetto in Trentino Alto Adige. Per questo motivo l’azienda per i servizi sanitari della provincia di Trento ha avviato le indagini per ricostruire i contatti delle tre persone che, secondo il nuovo bollettino, risultano contagiate. Attualmente, però, in tutta la regione ci sono attualmente una trentina di casi attivi di Coronavirus, a fronte di 470 decessi e oltre 5mila guarigioni. Ma la situazione più critica sembra verificarsi in Lazio. Ed è in particolare la città di Roma a tenere gli occhi ben aperti.
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A parlarne è stato in particolare l’assessore regionale alla sanità, Alessio D’Amato. Quest’ultimo ha fatto capire che bisogna fare grande attenzione, in particolare ai casi di ritorno. Tanto da fare riferimento alla situazione in Catalogna in cui, con numeri ben più gravi, si è tornati al lockdown. “ggi registriamo un dato di 17 casi – ha dichiarato – . Di questi 10 sono casi di importazione: 6 casi sono di nazionalità del Bangladesh, un caso dall’Iraq, due dal Pakistan e uno dall’India. Rivolgo un appello all’utilizzo della mascherina o si dovrà richiudere. Non possiamo tornare indietro e disperdere gli sforzi fatti fin qui. Dobbiamo usare la mascherina o rischiamo nuovi casi come in Catalogna”.