22 milioni di voti falsi e una procedura che non è modificabile. “La nuova Costituzione russa rimuove la possibilità di un avvicendamento legale del potere. Il che vuol dire che, presto o tardi, quando mai ci sarà un cambio di regime, avverrà con una rivoluzione”. A parlare è Mikhail Khodorkovskij, 57 anni, un tempo patron del colosso petrolifero Yukos e uomo più ricco di Russia prima che desse segni di diventare un rivale politico” di Vladimir Putin. Dieci anni di carcere duro dopo le contestate condanne per frode, evasione fiscale e appropriazione indebita, non sono bastate a far tacere Khodorkovskij.
Ha fondato Open Russia, ed è stato uno dei principali sostenitori della campagna “Njet”, No, per bocciare il voto del 1° luglio sugli emendamenti costituzionali che permetteranno a Putin di restare al potere almeno fino al 2036. “Era chiaro che il Cremlino avrebbe aggiunto al conteggio finale qualsiasi numero di voti di cui avesse avuto bisogno”. Dopo quest’ultimo colpo di mano, insiste Khodorkovskij durante l’intervista concessa a La Repubblica, “Putin si è trasformato ufficialmente in un presidente illegittimo”.
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“Putin comprende che i suoi tassi di popolarità stanno crollando. Che lo scontento popolare sta crescendo. Che la crescita economica non migliorerà. Ha fretta di trovare soluzioni e di imporle prima che il malcontento esploda in strada”. Putin, stando sempre alle parole di Khodorkovskij si è trasformato in un presidente illegittimo. È importante che tutti se ne rendano conto. Dopo l’adozione della nuova Costituzione, la questione del potere sarà risolta solo in strada. “Credo sia l’unica strategia che può far sì che Putin ceda lo scettro prima del 2036. Verrà un giorno in cui si porrà la questione: fino a che punto il potere è disposto a usare la forza pur di reprimere le proteste. È già successo in passato”. Impossibile accettarlo però perché la storia si ripete e se una situazione simile è già successa in passato con esiti estremamente negativi perché il popolo la richiama? Forse si è dimenticato del passato troppo in fretta.
La pandemia inoltre, è stata una crisi di grande portata per il Paese perché, invece di assumersi la responsabilità della situazione, Putin la ha delegata ai governatori territoriali. Questo non è corretto visto il modo di operare da sempre di Putin. Per vent’anni ha rivendicato di avere in mano la verticale del potere e ha rimpiazzato i governatori con politici impopolari e incompetenti nominati da lui. “E una parte considerevole della popolazione credeva in questo: pensava che in tempi di crisi fosse necessario che il potere fosse concentrato in solide mani, aggiunge convinto Khodorkovskij. Non c’è alcuna verticale del potere, è Putin che controlla tutto. La gente però era veramente convinta che questa verticale esistesse e si è sentita smarrita. “La cosa peggiore successa a Putin è stata questa crisi di fiducia in lui”, adesso sta cercando di imporsi con la forza.
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