Il nuovo ponte di Genova è prossimo all’inaugurazione. Ci sono state delle anticipazioni da parte de ‘Il sole 24 ore’ in cui sono state spiegate delle problematiche legate ad un tracciato non a norma che imporrebbe dei limiti di velocità assai ridotti
Dal precedente limite di 90 chilometri orari a quello di 80, forse perfino 70 in direzione Savona. Probabilmente è accaduto per cercare di poter ricostruire nel più breve tempo possibile e per non dar vita ad ulteriori contenziosi che sarebbero potuti emergere correggendo l’errore. L’errore, in sintesi, consiste in questo: trattandosi di una ricostruzione totale, il tracciato dovrebbe rispettare le attuali norme di costruzione delle strade così come previsto dal Dm Infrastrutture del 2001. Con parametri per raggi delle curve e lunghezza dei rettilinei che negli anni ‘60 non erano previsti.
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Per poter garantire il medesimo limite di velocità del Morandi, l’unica soluzione sarebbe stata creare delle curve più dolci e non ricalcare quelle precedenti, così strette. Un problema che in fase della progettazione di Renzo Piano erano sfuggito. Venne poi autodenunciato da Italferr nel febbraio del 2019, al Consiglio superiore dei Lavori pubblici. Nel marzo 2019 la segnalazione venne anche da Aspi, in Conferenza dei servizi, evidenziò la non conformità progettuale del nuovo Ponte. Non fu però presa alcuna posizione in merito dal Consiglio superiore dei Lavori. Per l’ufficialità dei nuovi limiti occorrerà attendere il collaudi di agibilità, dopo il quale arriveranno le indicazioni di Anas. Che potrebbero prevedere anche un ulteriore abbassamento del limite a 70 chilometri orari.
Secondo quanto dichiarato dal consorzio che ha costruito il viadotto, il nuovo Ponte di Genova «è assolutamente a norma. Cambia la velocità di progetto su una curva perché il ponte è stato realizzato con “spalle preesistenti”», cioè innesti del tracciato che viene ricongiunto dal ponte «che esistevano già». La questione legata ai limiti di velocità, che sulla nuova struttura si abbasseranno a 80 km/h verso Genova e a 70 verso Savona contro i 90 consentiti sul Morandi, era già noto ai tecnici di PerGenova, il consorzio che ha ricostruito il viadotto sul Polcevera. Il problema era però «irrisolvibile — dicono — se volevamo rispettare i tempi di consegna e soprattutto considerati i “punti di vincolo”. Quando è stato realizzato il Morandi, 60 anni fa, erano diverse le tipologie e le velocità dei veicoli. Inoltre, proprio sotto quei punti c’erano delle “interferenze” impossibili da eliminare. Se oggi rifaccio quelle curve, la velocità di progetto dev’essere per forza minore. Diciamo dunque che la velocità di progetto imposta è figlia del tracciato». Il nuovo ponte «è assolutamente a norma — hanno poi concluso — e domani le prove di verifica e collaudo lo diranno». Sono infatti previste domani alle 10 le procedure delle prove di collaudo definite congiuntamente da Anas, Rina e da PerGenova
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