Tra gli attori più conosciuti e apprezzati del mondo dello spettacolo nostrano, Beppe Fiorello è sposato dal 2010 con Eleonora Pratelli.
Chi è Eleonora Pratelli
Classe 1974, Eleonora Pratelli è un’imprenditrice di successo, Ceo e amministratrice della società “Suite 19” che si occupa di pubbliche relazioni. In particolare gestisce l’immagine di molti personaggi famosi e proprio grazie al lavoro è avvenuto l’incontro con Beppe Fiorello. Per l’attore è stato un vero e proprio colpo di fulmine, tanto da dirle fin da subito che sarebbe stata la madre dei suoi figli. E in effetti così è stato, dato che dalla loro relazione sono nati i figli Anita nel 2003 e Nicola nel 2005.
Particolarmente riservati, Eleonora Pratelli e Beppe Fiorello hanno sempre tenuto la loro relazione lontano dai riflettori. Parlando della moglie nel corso di un’intervista, inoltre, qualche tempo fa l’attore ha rivelato: “Mia moglie fa un lavoro diverso dal mio, lei è più invisibile dal punto di vista pratico ma è molto visibile nei risultati che ottiene”.
Le dichiarazioni di Beppe Fiorello
Nel corso di un’intervista rilasciata a Nuovo Tv qualche tempo fa, inoltre, Beppe Fiorello, parlando della moglie Eleonora, ha rivelato: “A lei devo tutto perché è coraggiosa e ottimista”. Per poi aggiungere: “Fin dai tempi del nostro fidanzamento: per lei tutto è possibile, si può fare e si farà. E poi mette sempre gli altri al primo posto. È lei la mia spinta, io ho una visione più pessimistica della vita”.
Nonostante una carriera all’insegna del successo, infatti, Beppe Fiorello si considera un insoddisfatto cronico. “Sono felice ma insoddisfatto. L’insoddisfazione è una misura di eccitazione che mi spinge a fare sempre di più. Per questo non gioisco mai troppo dei miei successi, ma sto sempre all’erta per costruire nuove imprese”.
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In un’intervista rilasciata al settimanale Grazia, inoltre, Beppe Fiorello ha rivelato: “Nei colpi di fulmine, di solito, ci si spoglia. Lei, invece, mi ha vestito. Mia moglie cura il look degli attori, gestisce l’immagine degli eventi cinematografici. Stavo promuovendo il film ‘C’era un cinese in coma’ di Carlo Verdone. Sono entrato nel suo ufficio, mi ha squadrato e mi ha scelto gli abiti. Poi, qualche settimana dopo, per caso ci siamo incontrati sullo stesso aereo, vicini di posto. Era Roma – Los Angeles, non proprio un volo comune. In America ci siamo frequentati e una sera con altri amici abbiamo affittato una limousine. E quando tutti sono andati a dormire, noi siamo rimasti lì: due italiani in limousine a girare per la città. E a innamorarsi“.
