Biden sale nei sondaggi ma gli americani sono galvanizzati da The Donald che cavalca il Coronavirus in chiave elettorale.
A pochi mesi dalle elezioni americane, Donald Trump sostituisce lo storico manager della sua campagna per la rielezione Brad Parscale con Bill Stepien: entrambi pesantemente coinvolti nello storico trionfo presidenziale del 2016, e lo fa dandone notizia su Facebook. Trump si dice estremamente fiducioso circa una sua nuova elezione, “i numeri salgono velocemente, l’economia sta migliorando, i vaccini e le terapie contro il Covid-19 sono in arrivo e gli americani vogliono strade più sicure”, proclama il presidente. Ma in base al sondaggio Quinnipiac, solo il 37% approva il modo in cui l’inquilino della Casa Bianca sta gestendo la pandemia contro il 59% che disapprova. A stracciarlo nei sondaggi è anche il virologo Anthony Fauci con 3 americani su 4 che lo considerano una fonte affidabile sul virus, mentre solo 1 su 4 si fida di Trump, stando ai dati di Nyt-Siena College, che continua a minimizzare la portata della pandemia e a spingere per la riapertura delle scuole e delle attività.
E’ per questo motivo che l’amministrazione trumpiana ha avviato un’operazione massiccia volta a screditare Fauci che da 30 anni guida il National Institute of Allergy and Infectious Diseases. Su Usa Today è uscito un editoriale di Peter Navarro, advisor di Trump, che sollecita scetticismo e cautela nei confronti del virologo di origini italiane; nei giorni indietro anche il vice capo del gabinetto e responsabile dei social media, Dan Scavino, spara a zero contro Fauci, pubblicando una vignetta che lo ritrae come un rubinetto dal quale escono idee “insensate” come la necessità dei lockdown. Trump stesso, infastidito dal clamore globale del medico 79enne, ha detto che commette “molti errori”. Dal ministero della Sanità fanno sapere che Fauci “non è sempre al 100% nel giusto”.
Ma il coronavirus non è solo un peso per The Donald in chiave elettorale: ha favorito l’ascesa di Biden nei sondaggi, che tuttavia entusiasma solo il 14% degli elettori, contro il 23% che si dichiara galvanizzato dal presidente. Gli americani attribuiscono infatti al Covid la causa della crisi economica e non biasimano il capo della Casa Bianca. Se è vero dunque che i media indicano costantemente Biden in testa, lo spettro di un voto segreto per Trump incombe largamente sul 2020, avverte Murray, direttore dei sondaggi di Monmouth, ricordando il risultato del tutto imprevisto delle elezioni 2016.
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