I risultati del primo Rapporto Invalsi sulla sperimentazione dell’autovalutazione per la scuola dell’infanzia presentato questa mattina dall’Invalsi.
È il primo Rapporto sulla sperimentazione dell’autovalutazione per la scuola dell’infanzia (“RAV Infanzia), è stato costruito complessivamente in 5 anni e presentato questa mattina dall’Invalsi. Mostra dei bambini tra i 3 ed i 6 anni, dotati di spiccata fantasia ma carenti in sicurezza. Hanno un ottimo rapporto con i loro docenti ma al di fuori della scuola si sentono insicuri, non riescono a distinguere la mano destra dalla sinistra e hanno scarsa capacità di apprendimento. Il corpo docente è formato al 99% da donne, il 40% ha più di 55 anni, lo 0,9% ha meno di 25 anni. Ci sarà quindi un importante problema di ricambio nei prossimi dieci anni.
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Secondo il rapporto in Italia, ben il 94% dei bambini tra i 3 ed i 6 anni, è iscritto alla scuola materna. Il 14% di loro vive in famiglie con problemi economici e sociali. I risultati in merito al rapporto con i docenti sono molto positivi, non si può però dire la stessa cosa dell’autostima dei bambini e della loro predisposizione all’apprendimento che è, secondo le dichiarazioni delle scuole, molto buona per meno della metà degli studenti. Secondo il rapporto Invalsi, solo il 45% dei bambini ha una buona fiducia in sé, mentre il 66% di loro una buona curiosità ed interesse ad imparare.
A preoccupare in particolar modo, il fatto che, solo il 26% dei bambini è stato in grado di acquisire la lateralizzazione, cioè la consapevolezza dell’uso della mano destra e sinistra, e che le sappia distinguere, un aspetto essenziale per poter imparare a leggere, scrivere e a fare i conti. È inoltre emerso dallo studio, che la media di bambini frequentanti è di 65 per scuola, 12 bambini circa per docente – 11 in media gli stranieri in ogni scuola – organizzati principalmente in sezioni con età disomogenee (per quasi l’80%).
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Il numero più alto di bambini per insegnante è registrato nelle regioni Lazio e Sicilia, con una media di 14 bambini per regione. Mentre la regione con il numero più basso sono la Basilicata, la Calabria ed il Friuli Venezia Giulia, con 10 bambina circa per insegnante. A preoccupare è anche il fatto che, le scuole prese in considerazione per lo studio, sono sprovviste di palestra nella propria struttura (il 51,9%) e soltanto il 15,1 possiede un teatro. Mentre la maggioranza possiede nella propria struttura, uno o due spazi polifunzionali oltre il 70% ne possiede tre o più e così pure per quanto riguarda la presenza di spazi polifunzionali esterni, quasi la totalità delle scuole dell’infanzia dello studio possiede almeno uno spazio esterno.
Anna Maria Ajello, presidente di Invalsi, ha dichiarato: “Questo lavoro ci ha impegnato per anni e recepisce i concetti innovativi del concetto di valutazione. L’Invalsi non farà le prove di valutazione per i bambini di questa età scolare”. Nella sperimentazione sono stati coinvolti 1.828 istituzioni scolastiche, 464 sono state individuate tramite campionamento statistico, 1364 autocandidate. Oggi al question time alla Camera il presidente della Commissione Istruzione, Luigi Gallo, ha chiesto che le Regioni decidano la data di riapertura anche degli asili nido (0-3 anni) per dare certezze alle famiglie.
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