Dal prossimo 31 dicembre i tlc del Regno Unito non potranno più acquistare i prodotti del colosso cinese per la costruzione della rete. Entro il 2027, invece, tutte le strutture già esistenti dovranno essere rimosse.
Dopo le prime voci circolate nei giorni scorsi, ora è arrivata anche l’ufficialità. Non sarà Huawei a contribuire alla costruzione e alla manutenzione della rete ad alta velocità 5G in Regno Unito. La decisione è stata annunciata da Oliver Dowden. Il segretario di stato britannico al digitale alla Camera dei Comuni, intercettato dai colleghi della Bbc, ha confermato i rumors delle settimane precedenti. E così, attraverso due scadenze diverse, sono arrivati il divieto di acquisto di materiale di marca Huawei e la rimozione di quello già esistente.
Il primo step partirà dal giorno di Capodanno del 2021: da qui in poi gli operatori tlc del Regno Unito non potranno acquistare materiale Huawei per intensificare la rete. Tuttavia, la scadenza più importante è quella fissata per il 2027, entro la quale tutte le opere realizzate con il materiale del colosso cinese dovranno essere abbattute o comunque rese inutilizzabili. Questa è la nuova linea assunta dal Governo britannico dopo le sanzioni annunciate dagli Stati Uniti. Da Washington è arrivato un diktat: Huawei rappresenta una minaccia per la sicurezza nazionale, quindi non deve contribuire allo sviluppo del Regno Unito.
Dowden ha fatto capire che quella presa dalla Camera dei Comuni “non è una decisione facile ma è la decisione giusta per la nostra sicurezza nazionale e per la nostra economia”. Ma non mancano le reazioni negative a questa decisione, che di fatto penalizza uno dei colossi della tecnologia su scala mondiale. Ed Brewster, portavoce Huawei in Regno Unito, parla di una decisione “deludente e una cattiva notizia per chiunque abbia un telefono cellulare nel Regno Unito”. Una decisione che “rischia di non far avanzare il Paese che rimarrà indietro e rischia di fare aumentare le bollette e di ampliare il digital divide”.
E mentre Brewster esorta il governo britannico a fare retromarcia, da Huawei arriva anche una nota ufficiale. “La deludente inversione di rotta del governo britannico è stata da quest’ultimo giustificata con riferimento alle sanzioni imposte dal governo statunitense, sebbene non supportate da prove, e non ad alcuna violazione da parte di Huawei. In tal modo, il governo degli Stati Uniti potrebbe ridurre la varietà dell’offerta nel mercato dei fornitori, danneggiando l’economia digitale europea e minando la sovranità digitale dell’Europa, che include la libertà di scegliere i propri fornitori. Ciò mette anche a repentaglio la cooperazione globale, con un conseguente innalzamento dei prezzi e un’inferiore qualità per i consumatori”.
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Inoltre, in un’altra nota, Huawei si aspetta che l’Italia non prenda esempio dal Governo del Regno Unito. In questo testo ufficiale, il colosso cinese dice di aspettarsi che il nostro esecutivo “prosegua il suo processo di digitalizzazione sulla base di criteri di sicurezza obiettivi, indipendenti e trasparenti per tutti i fornitori, preservando la diversità e la concorrenza nel mercato”. Da parte della società orientale viene confermata la “piena volontà di collaborazione con le autorità italiane e i nostri clienti per raggiungere i più alti standard di sicurezza IT in Italia e fornire le migliori soluzioni tecnologiche”.