Pugno duro per le “haters” di Grosseto accusate di istigazione

Secondo il pm qualcuno avrebbe potuto fare del male alle maestre imputate, nei giorni in cui a Grosseto cominciava il processo a loro carico.

Una immagine (oscurata) dei maltrattamenti di Alessandria – meteoweek.com

Il web si sa, è un gran calderone dove puoi trovare risposte a tante domande tra le più disparate ed alle volte anche in maniera piuttosto soddisfacente, oppure, come abbiamo assistito durante la pandemia, può essere utilizzato anche a scopo benefico, per raccogliere fondi da devolvere agli ospedali in crisi. Insomma come tutti gli strumenti tecnologici che non sono ne’ buoni ne’ cattivi, ma dipende dall’uso che se ne fa. Può succedere infatti, che delle insospettabili mamme a tempo pieno, che si rappresentano su Facebook con la foto profilo abbracciate ai propri figli, cadano nel fenomeno dell’odio via web. Questo è quello che è successo a 23 persone, per lo più donne, quasi tutte di Grosseto o provincia, che sono state indagate dal pm Salvatore Ferraro per le offese rivolte su Facebook al personale dell’asilo finito al centro di un’inchiesta per maltrattamenti.

Si tratta di persone di ogni tipo di età, donne che lavorano, che hanno studiato, che si sono laureate, che conducono una vita assolutamente normale: i classici definiti “insospettabili”. Eppure, sono pagine e pagine di commenti, pubblicati su alcuni profili che riportavano la notizia del processo in corso a carico delle maestre e del personale dell’asilo, quelle che sono state consegnate alla Procura. Il pm Ferraro ha deciso di usare il pugno duro: l’accusa non è solo quella di diffamazione a mezzo internet, ma, anche istigazione a commettere altri reati. Secondo il magistrato, quelle parole di odio nei confronti delle donne finite sotto processo, avrebbero potuto spingere qualcuno a fare loro del male. Tra i commenti si legge, “la prigione per queste persone non esiste, si sono permesse di toccare delle anime innocenti, vanno pestate a sangue”, o ancora “un sacco a testa in giù con le bastonate, fino a cambiare i connotati a queste”, si legge in un altro commento.

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