Ousseynou Sy, il senegalese che ha dirottato e incendiato un bus con a bordo un’intera scolaresca, è stato condannato a 24 anni di reclusione. “Non sono né assassino né terrorista, chiedo giustizia per i migranti morti in mare”.
Ousseynou Sy, l’uomo che ha dirottato e successivamente incendiato uno scuolabus con a bordo 50 bambini, due insegnanti e un bidello a San Donato Milanese, il 20 marzo 2019, è stato ritenuto colpevole di tentato omicidio, ed è stato condannato a 24 anni di carcere. L’esito della sentenza è arrivato nella giornata di oggi. Secondo i giudici, il 47enne era in pieno possesso delle sue facoltà mentali quando ha commesso il fatto. Anche se alla Corte l’uomo ha spiegato di non essere né un assassino né un terrorista – nonostante il tentativo di uccidere gli occupanti del veicolo.
Ousseynou Sy accusa Salvini per crimini contro l’umanità
“Chiedo giustizia per tutte le famiglie che hanno visto morire parenti di fronte alle nostre coste fra il 2018 e il 2019. Perché la giustizia non è a senso unico”. Esordisce così nelle sue dichiarazioni spontanee il 47enne senegalese che il 20 marzo del 2019 sequestrò, dirottò e incendiò un bus con a bordo una scolaresca di Crema. “Se volete condannarmi fare pure, ma ricordatevi che il mio gesto aveva solo lo scopo di salvare vite umane. Non ne potevo più di vedere gli orrori tutti i giorni”, ha poi continuato Ousseynou Sy, nel suo discorso avvenuto prima del ritiro della corte in camera di consiglio.
“I due pm non hanno speso una parola e non hanno fatto nulla rispetto alla nave Gregoretti, quando tante persone sono rimaste in mare per giorni. Era doveroso da parte di un giudice spendere almeno una parola per loro. Il decreto Salvini uccide deliberatamente e il fatto che siano rimasti in silenzio li ha resi complici, perché è un silenzio che uccide”, ha poi proseguito Sy, mentre rinnovava anche le sue “accuse contro Salvini di crimini contro l’umanità“.
Tanto che Sy ha trovato anche la richiesta dei magistrati come “abnorme” e “ingiusta“, con i 24 anni di reclusione (per sequestro di persona con finalità di eversione o terrorismo, strage, incendio, lesioni e resistenza) avanzati dal pm di Milano Luca Poniz. “Mi ha sorpreso davvero. Mi sono chiesto come facciate a chiedere questa pena nel nome del popolo italiano. Se la colpa dei padri dovesse ricadere sui figli non basterebbero due vite al popolo italiano per rimediare ai crimini e agli orrori commessi in Africa“, ha ribattutto il senegalese davanti la corte.
LEGGI ANCHE: Entra nel locale ubriaco e molesta cameriere e clienti: arrestato il 57enne
LEGGI ANCHE: Travolti da un furgone mentre erano su bici elettrica: morti tre giovani
Perché Sy ha dichiarato di non essere un assassino, né tantomeno un terrorista; di non essere “il mostro cattivo con tutti i pregiudizi che la maggior parte della popolazione ha contro gli stranieri”; e di non aver nemmeno “pianificato il gesto da paramilitare, da nazista”, come invece avanza l’accusa. “Se avessi appiccato il fuoco al bus, nessuno sarebbe in quest’aula, ma come per magia sono fuggiti tutti, compresi i professori. Se fosse stato un piano paramilitare, sarebbe stato pessimo“, ha spiegato il senegalese. La condanna però è infine arrivata, e a Ousseynou Sy spettano da oggi 24 anni di carcere.