Un rapporto Medidata dimostra come nel mondo stiano ripartendo i test clinici farmacologici. Le sperimentazioni sono aumentate del 70% rispetto ad aprile.
Riprendono in tutto il mondo i test clinici per la sperimentazione di nuovi farmaci. Lo dimostra un rapporto dell’azienda Medidata, specializzata nello studio di dati nel settore sanitario. Secondo la ricerca, resa nota dal sito Devdiscourse, nel mese di giugno si sarebbe registrato un aumento dei pazienti arruolati per i test clinici rispetto ai mesi precedenti. Il dato è in calo del 30% se confrontato con lo scorso anno, ma in netta ripresa (più 70%) rispetto ad aprile, quando si è toccato il numero più basso di arruolamenti.
Negli scorsi mesi anche la ricerca aveva dovuto sottostare ai nuovi ritmi imposti dal Covid-19, rallentando o interrompendo molte sperimentazioni. Diverse società hanno avuto difficoltà nel reclutare soggetti disposti a sottoporsi ai test clinici. Inoltre il monitoraggio dei pazienti sarebbe stato molto complesso durante la pandemia. Per questi motivi molte compagnie nel mondo hanno annunciato piani per interrompere i test farmacologici, nella speranza di farli ripartire a gonfie vele una volta terminata l’emergenza.
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La soluzione di Fda e della Commissione Europea
Alcune società hanno trovato soluzioni alternative per mandare avanti i loro test. Emblematico il caso dell’azienda americana Fda, Food and Drug Administration, che ha fatto uso della telemedicina per seguire a distanza i soggetti studiati. Anche la Commissione Europea non si è fatta trovare impreparata. A fine marzo infatti l’UE ha varato delle regolamentazioni che permettessero di portare avanti la ricerca, ovviando le difficoltà legate alla pandemia.
In ogni caso, ora che la morsa del lockdown si è allentata, molte sperimentazioni sono ripartite. Lo studio di Medidata ha rilevato come i trial europei siano già tornati al livello pre-pandemia. Più in difficoltà sono invece le aziende farmaceutiche americane, che registrano un numero di nuovi test ancora piuttosto basso.