Muore negli Stati Uniti Richard Rose, ex veterano americano di 37 anni: dopo essersi sempre rifiutato di comprare e indossare la mascherina, è morto a causa delle complicanze da coronavirus.
Un veterano dell’esercito dell’Ohio, lo stesso che ha rifiutato di indossare la mascherina perché non credeva alla gravità pandemia, è morto il 4 luglio a seguito delle complicazioni provocate dal coronavirus. Si tratta di Richard Rose, 37enne di Port Clinton, ex militare che ha prestato servizio per nove anni sotto l’esercito americano – partecipando tra l’altro a due spedizioni in Iraq e in Afghanistan. L’uomo è morto a casa sua, secondo quanto si apprende dalle fonti internazionali.
Muore Richard Rose: “Non comprerò mai nessuna mascherina”
Secondo quanto viene riportato dall’Independent, Richard Rose viveva nell’unico Stato americano ad aver scelto il lockdown per contrastare l’avanzata del coronavirus, e il suo drammatico macinare di numeri e vittime. Ma alla pandemia l’ex militare non dava peso, anzi, ne screditava addirittura la portata. “Chiariamolo: non comprerò nessuna mascherina. Sono arrivato a questa decisione perché la pandemia è tutta una montatura, sono stanco di tutti questi spot sul coronavirus, basta negatività!”, scriveva non a caso Richard Rose sui suoi social qualche tempo fa.
E infatti, l’uomo non ha mai comprato né indossato alcun tipo di dispositivo di sicurezza personale, durante le sue uscite post lockdown. Fino a che nel mese di giugno non è stato contagiato dal virus. “Sono stato molto male negli ultimi giorni. Ho i sintomi del Covid-19. Alla fine, stamattina mi hanno fatto il tampone. Dovrei sapere presto i risultati, voglio solo tornare a sentirmi bene!”, scriveva su Facebook l’ex militare, pochi giorni prima di morire. E al responso del test – chiaramente positivo – l’uomo è stato disposto alla quarantena per 14 giorni.
Ma la situazione era più seria di quella che Richard Rose potesse aspettarsi. E durante il decorso della malattia, un percorso di conversione l’ha portato non solo a convincersi della realtà dell’emergenza sanitaria, ma anche della gravità degli effetti della malattia sul corpo dei pazienti infettati. “Questo Covid fa schifo, sono qui seduto senza riuscire a respirare!“, pubblicava ancora su Facebook l’uomo, il 3 luglio scorso, appena un giorno prima di morire.
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E al sopraggiungere della triste notizia uno dei suoi amici, Nick Conley, si è aperto ai media locali spiegando non solo la gravità del singolo episodio, ma anche di quelle che sono le conseguenze scaturite da quest’ultimo. “Terribile, abbiamo perso Richard ma la cosa ancora più tragica è che con le sue azioni irresponsabili potrebbe aver contagiato chissà quante persone“, ha infatti evidenziato Conley.
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