Confermata la richiesta di condanna per i due attentatori che ferirono il giovane nuotatore nell’agguato all’Axa il 3 febbraio 2019. La sentenza di secondo grado è prevista per il prossimo 23 luglio.
Chiesti dalla procura generale la conferma a 16 anni, già stabiliti in primo grado, per i due ragazzi, Lorenzo Marinelli e Daniel Bazzano, che spararono a Manuel nella notte del 3 febbraio 2019. Il giudice dell’udienza preliminare che aveva condannato i due, al termine del rito abbreviato, aveva sottolineato che nella condotta dei due imputati, non vi fosse alcun “particolare tratto positivo”. Erano stati chiesti 20 anni dai pm, 16 anni era però il massimo in cui gli inquirenti potessero sperare, visto che per i due beneficiavano dello sconto di un terzo sulla pena. Le accuse erano di duplice tentato omicidio aggravato da motivi abietti e futili. Quella tragica sera infatti, i due avrebbero voluto colpire anche Martina Rossi, la fidanzata di Manuel Bortuzzo, che quella notte si trovava insieme a lui davanti a un distributore di sigarette vicino a un pub di piazza Eschilo all’Axa. Senza motivo Bazzano e Marinelli spararono alcuni colpi di pistola che ferirono Bortuzzo alla schiena. Purtroppo il nuotatore, 20 anni appena, rimase paralizzato.
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Marinelli e Bazzano: “Credevamo di non aver colpito nessuno”
È molto probabile che i due avessero scambiato Bortuzzo per un’altra persona, che aveva partecipato poco prima alla rissa scoppiata all’interno del locale. Per “dimostrare la propria caratura criminale”, secondo le ricostruzioni degli inquirenti. “Credevamo di non aver colpito nessuno, lo abbiamo saputo solo il giorno dopo dalla televisione”, si erano difesi così gli accusati. Il giudice non ha mai creduto a questa versione. Ora la parola spetterà alla corte d’appello, la cui sentenza è prevista, come detto, fra una settimana.
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Manuel Bortuzzo: “Sentenza non cambia le cose, non mi restituirà le gambe”
“La sentenza non cambia le cose: non mi restituirà certamente le gambe. In questo momento penso esclusivamente a riprendermi, consapevole che la giustizia debba fare il suo corso. Non mi importa sapere se chi mi ha fatto del male sia punito con 16 o 20 anni di prigione. Nessuna sentenza mi può fare ritornare come prima”, aveva dichiarato Manuel Bortuzzo dopo la sentenza di primo grado. “Il mio sogno è tornare a camminare; mi sto impegnando ogni giorno per realizzarlo”.