Il Governo ha stanziato questa cifra per rafforzare il programma necessario ai funzionari per attivare l’iter del riconoscimento della cittadinanza italiana. Vengono riconosciuti anche 2.500 euro di bonus per Rup e direttore esecutivo.
L’emergenza legata all’arrivo di nuovi migranti nel nostro Paese è sotto gli occhi di tutti. E a peggiorarla ci si mette il fatto che alcuni di loro sono arrivati in Italia dopo aver contratto il Coronavirus. Un problema che il Governo sta provando a gestire, con una gara aperta d’urgenza per l’affidamento dei clandestini positivi prima a un traghetto e poi a strutture in cui tenerli in isolamento. Ma nel frattempo, dal Viminale arriva una vera e propria pioggia di fondi in favore dei centri di accoglienza e della gestione dei nuovi migranti in arrivo.
Nei giorni scorsi, infatti, il Governo ha previsto uno stanziamento di 310 milioni di euro. La destinazione di questi fondi è il rafforzamento del programma necessario ai funzionari per attivare l’iter del riconoscimento della cittadinanza italiana. Questo programma prevede due fasi, ovvero la gestione del sistema informatico e la formazione di nuovo personale per evadere queste situazioni. Il bando è avvenuto attraverso trattativa privata, una procedura prevista solo dopo aver avallato vincoli di somma urgenza. Insomma, un altro provvedimento destinato a far discutere.
Così come potrebbe far discutere il fatto che, in questo nuovo versamento di fondi, vengono riconosciuti anchev 2.500 euro di bonus per Rup e direttore esecutivo. Si potrebbe parlare di accelerazione a tutti i costi per l’assegnazione della cittadinanza ai nuovi arrivati che godono dei requisiti necessari. Ma il caso diventa ancor più curioso se si analizza un dato relativo proprio alle richieste di cittadinanza arrivate in passato. Il 35% di queste, negli ultimi anni, sono state rigettate in quanto incomplete sul piano dei requisiti o della documentazione presentata.
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Ma c’è di più in questa situazione che potrebbe apparire grottesca. Oltre ai 310 milioni previsti per il programma di riconoscimento della cittadinanza, c’è un nuovo esborso che viene fuori dagli ultimi movimenti. Si tratta di appena 7 milioni di euro, che vengono elargiti per affidare ai mediatori culturali progetti contro alcuni passaggi che riguardano proprio gli arrivi dei migranti nel nostro Paese. Tra questi spiccano progetti su vulnerabilità sociale, psichica dei migranti e sulla disposizione di nuove regole per la cura della salute. Soldi sui quali ci si potrebbe aspettare una nuova polemica.