Il vicepresidente della Camera e coordinatore di Italia Viva si esprime contro il provvedimento che il premier Conte sta valutando. “Si va alla ricerca di consenso, non della risoluzione dei problemi”, sostiene Rosato.
Il tema della revoca della concessione della rete autostradale ad Aspi continua a essere ricorrente nella politica italiana. Tanto che l’ultimo intervento che si registra è quello di Ettore Rosato. Il coordinatore di Italia Viva, che ricopre anche il ruolo di vicepresidente della Camera, ne ha parlato in un’intervista concessa per il Corriere della Sera. E il braccio destro di Matteo Renzi si è espresso in maniera negativa in merito a questa revoca. Così come ha fatto il fondatore di Italia Viva, il quale si è in un certo senso schierato dalla parte dei Benetton.
“Il contenzioso rischia di essere uno straordinario regalo ai Benetton – ha dichiarato Rosato durante l’intervista – . Se vincono saranno gli italiani a pagare, e non Alessandro Di Battista”. Dunque secondo il numero due della Camera, i presupposti per revocare la concessione al gruppo Atlantia potrebbe essere un grave errore. “Da quello che si comprende scorrendo le agenzie – prosegue Rosato – ci sarà un’informativa del presidente Conte. A lui diremo questo: siamo dichiaratamente contrari a cominciare un percorso perdente per lo Stato, ma noi non difendiamo Autostrade”.
In ogni caso, secondo il coordinatore di Italia Viva, revocare la concessione ad Aspi sarebbe un grande autogol da parte del Governo. E spiega anche il perchè: “Sono passati due anni e il punto mi sembra ancora un messaggio che serve per conquistare consenso, non per risolvere il problema. Non avremmo avuto tutte le strade liguri bloccate, se questi due anni non si fossero persi in cerca di like”. Dunque secondo Rosato, la revoca della concessione ad Aspi non risolverebbe alcun problema. Ma in ogni caso sarebbe Conte a voler cavalcare l’onda per non perdere consenso.
Rosato fa capire che Italia Viva ribadirà la propria posizione sul tema in ogni sede in cui potrà farlo. “Vale la pena imbarcarsi in un contenzioso con il rischio elevato di perdere per lo Stato?”, si chiede il vicepresidente della Camera. E la risposta che riesce a darsi durante l’intervista è ovviamente negativa. Così come viene fuori un secco ‘no’ quando il coordinatore di partito si chiede se “vale la pena perdere credibilità con gli investitori internazionali”. Dunque, secondo Ettore Rosato “il tema Atlantia non riguarda solo i Benetton, a cui noi non vogliamo fare sconti”.
Leggi anche -> Il Governo a sostegno di accoglienza e cittadinanza: pronti 310 milioni
Leggi anche -> Autostrade, Di Maio contro Salvini: “É alleato dei Benetton”
Secondo Rosato, anzi, il rapporto chiave è quello “di chi viene a investire nel nostro Paese. A maggior ragione in un momento di crisi economica come quello che stiamo vivendo”. Ecco allora che il braccio destro di Matteo Renzi fa capire quale deve essere la principale fonte di preoccupazione e di lavoro del Governo in questa direzione. “Rilanciare il lavoro, non gli studi di avvocati”: questo è il diktat che rilancia Rosato. Anche se, almeno per il momento, sembra forte l’intenzione di revocare la concessione ad Aspi.