Il cadavere della vittima, un’infermiera incinta dell’ospedale Umberto I di Siracusa, era stato trovato nell’abitazione della coppia.
Era all’ottavo mese di gravidanza Eligia Ardita quando ha perso tragicamente la vita la notte del 19 gennaio 2015. Gli ultimi a vederla i genitori che erano andati a trovare lei e il marito Christian Leonardi a cena. Poche ore dopo la chiamata di lui ai soccorsi: “Venite, non respira più”. La corte d’Assise d’appello di Catania ha confermato l’ergastolo per il Leonardi; la sentenza segue la linea del verdetto di primo grado che aveva inflitto a Leonardi, che si professa innocente, il carcere a vita. “Giustizia terrena è stata fatta per Eligia e Giulia Ardita. Tu, maledetto assassino rassegnati a marcire” ha commentato Luisa Ardita, la sorella della vittima. “Nessuno sorride per un ergastolo”, ha commentato l’avvocato Villardita, legale di parte civile, commentando l’atteggiamento del condannato.
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Le prime indagini si soffermarono sull’operato dei medici che soccorsero l’infermiera 35enne, ritenendo che forse un errore era stato commesso. Scagionati quasi subito, le indagini si sono concentrate sul comportamento del marito Christian Leonardi, con il quale Eligia aveva già problemi coniugali. Fondamentali furono i rilievi nella casa della coppia a Siracusa, che ricostruirono una violenta colluttazione avvenuta tra moglie e marito. Ancora ignoto il movente. Secondo la tesi della procura di Siracusa, l’aggressione avvenne al culmine di un litigio con la moglie, contraria all’ennesima uscita del marito insieme agli amici. Per i carabinieri, Leonardi avrebbe tappato la bocca alla moglie, facendola soffocare con il suo rigurgito. Leonardi, invece, ritiene che il decesso sia riconducibile all’imperizia dei medici del 118 chiamati da lui stesso a causa di un malore avvertito dalla moglie mentre erano a letto. C’è stato un momento in cui in Procura il marito decise di confessare l’omicidio ma poi ritornò sui suoi passi e ritrattò tutto. Leonardi, in aula, ha sempre negato i contrasti con la moglie eccezion fatta per una occasione relativa a vicende di casa e comunque priva di conseguenze sostenendo che la moglie non volesse che lui uscisse per andare con gli amici al Bingo. Oggi giustizia è stata fatta.