Covid: calano i contagi ma aumentano i morti in Italia

Nelle ultime 24 ore in Italia si sono registrati 114 nuovi contagiati, in calo rispetto a ieri con 169 casi. Registrato un aumento invece delle vittime

Calano i contagi da coronavirus: nelle ultime 24 ore in Italia si sono registrati 114 nuovi contagiati, in calo rispetto a ieri con 169 casi. Registrato un aumento invece delle vittime: 17 rispetto alle 13 di ieri. Con l’ultimo aggiornamento i casi totali sono 243.344 mentre i morti, 34.984.

I numeri attuali

Attualmente i positivi sono 12.919, 238 in meno rispetto alla giornata di ieri. I guariti sono 195.441 con un aumento di 335 nelle ultime 24 ore. C’è un lieve aumento dei ricoverati con sintomi e risale anche il numero dei tamponi effettuati. I numeri della terapia intensiva in Italia sembrano scendere, da 65 a 60 in 24 ore. Il calo è stato registrato anche nella regione Lombardia che è passato da 30 a 27. I numeri che aumentano sono quelli dei ricoverati con sintomi, 777 (+9) e in isolamento domiciliare ci sono 12.082 persone.

Sono stati effettuati 41.867 tamponi rispetto a ieri ma il totale dei test ha superato i 6 milioni dall’inizio dell’emergenza, per oltre 3,6 milioni di casi testati, esclusi i tamponi di controllo.

Studi clinici

Nel frattempo nel mondo sono ripartiti i test clinici interrotti o comunque rallentati nei mesi scorsi. I dati forniti dall’azienda specializzata Medidata e riportata sul Devdiscourse dicono che a giugno sono stati arruolati il 30% dei pazienti in meno rispetto al periodo prima della pandemia ma anche il 70% in più rispetto ad aprile. Diverse compagnie nel mondo hanno annunciato piani per ritardare i test a causa delle difficoltà nel reclutare i pazienti e nel poter monitorarli durante la pandemia, a tal punto che alcune agenzie, quali l’Fda, hanno varato dei regolamenti che rendevano più facile usare la telemedicina per seguire i soggetti studiati.

Anche la Commissione Europea ha varato intorno alla fine del mese di marzo una linea guida mirata su come riuscire a portare avanti le sperimentazioni prendendo in considerazione le difficoltà, che comprendono anche il rischio che il paziente debba autoisolarsi per la quarantena. I primi che hanno risposto sono stati i trial europei che sono tornati ai livelli prima della pandemia, mentre negli Usa sono ancora indietro.

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