Il riposizionamento di Santa Sofia come moschea ha provocato la reazione di papa Francesco. Il Pontefice parla di “profondo dolore personale”. Appare difficile un chiarimento in tempi brevi.
Una delle notizie di punta del weekend appena trascorso, riguarda la Basilica di Santa Sofia. Quella che è nota come Santa Moschea della Grande Hagia Sophia, infatti, è stata restituita al culto islamico nei giorni scorsi. Una notizia che ha suscitato grande scalpore e sorpresa tra gli esperti nel settore e che ha sconcertato i vertici del Vaticano. In particolare Papa Francesco, che ha espresso il proprio parere durante l’Angelus che si è svolto nella giornata di ieri. Parole dure, quelle espresse dal Santo Padre in merito alla vicenda di Santa Sofia.
“Penso a Santa Sofia e sono molto addolorato”, ha detto il Pontefice durante la preghiera dal balcone di San Pietro. La decisione del governo turco guidato da Erdogan non poteva non lasciare strascichi, soprattutto nei rapporti tra la stessa nazione e il Vaticano. D’altronde lo stesso papa Francesco, poco meno di sei anni fa, era stato in visita proprio nella Santa Moschea Blu. Un passaggio fondamentale nel suo cammino da pontefice, che sottolineava con il suo approdo a Istanbul l’impegno della Santa Sede per quel magnifico edificio.
Tuttavia, a differenza da quanto è accaduto sei anni fa, papa Francesco ha preferito le parole ai fatti. E il suo passaggio su Santa Sofia, oltre che ricco di rammarico, fa capire che i rapporti con la Turchia si sono incrinati nuovamente. Ma già in passato il Santo Padre non aveva mancato di criticare la condotta di Erdogan. Soprattutto quando, in quel già citato viaggio verso Ankara e Istanbul, Bergoglio ha sottolineato l’impegno del Vaticano per i profughi provenienti dalla Siria. Tutta gente che stava scappando dalla guerra in Siria, provocata proprio da Erdogan.
E poi ci sono altri episodi che fanno capire quanto sia burrascoso il rapporto tra il presidente turco e il papa. Come quando continuò a negare il genocidio degli armeni, datato ormai oltre un secolo. In quel caso Erdogan attaccò il Pontefice, dicendo di aver “cambiato la mia opinione su di lui come politico e come religioso”. Un anno dopo ci fu il tentativo di ricucitura dello strappo, con la visita di Erdogan in Vaticano. Il clima appare amichevole ma sono chiare le condizioni poste dalla Santa Sede al capo di Stato turco.
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Dunque arriva un nuovo capitolo nella saga ormai abbastanza fitta di elementi, che vede come protagonisti Erdogan e papa Francesco. Un rapporto che continua a essere ricco di passaggi in contrapposizione tra loro. La situazione della moschea di Santa Sofia rappresenta forse l’ultima goccia, visto che mai prima d’ora il pontefice si era espresso in pubblico su situazioni di questo tipo. Ora la parola potrebbe passare allo stesso Erdogan, almeno sul piano delle posizioni da prendere pubblicamente. Anche se difficilmente, nei fatti, cambierà qualcosa.
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