“Mi voleva violentare, mi diceva che se avessi provato a chiedere aiuto mi avrebbe bruciato vivo” è il racconto shock del 20enne trovato in casa sua.
C’è grande attesa a Cornuda per la risoluzione del caso che vede coinvolti un 60enne e un 20enne. Quest’ultimo sarebbe stato ritrovato legato a casa dell’uomo più anziano. Il 60enne era ricoverato a causa di un colpo alla testa ma oggi è fuori pericolo e finalmente potrà raccontare la sua versione dei fatti. Dopo il trasferimento dalla terapia intensiva del Ca’ Foncello di Treviso all’ospedale di Montebelluna, lo staff medico che seguendo il quadro clinico dell’anziano è fiducioso e sta valutando i tempi per sospendere la sedazione e tentare un primo risveglio. Anche per valutare le risposte alle cure in assenza di coma farmacologico. Al momento l’unica versione contenuta negli atti d’indagine è quella del 20enne. Una prima sommaria ricostruzione degli eventi a cui non è poi seguita una deposizione scritta: il giovane era stato trovato legato a una sedia, nudo e cosparso di benzina, nell’appartamento di via Manzoni dove abita il 63enne. Secondo una prima ricostruzione non sarebbero coinvolte terze persone. Allo stato non c’è un movente certo, solo supposizioni.
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Il racconto del ragazzo residente a Quero, ha davvero dell’incredibile: secondo quanto riferito era uscito di casa al mattino presto ed era andato a trovare il 63enne a Cornuda (non ha mai specificato il motivo). Tra i due c’era un rapporto travagliato: «Tempo fa mi aveva detto che era omosessuale – ha raccontato ai genitori -, mi aveva fatto delle avances ma lo avevo respinto». «Mercoledì mattina sono passato da lui per vedere come stava, ho fatto un sonnellino e lui ne ha approfittato per legarmi polsi e caviglie e spogliarmi. Mi ha lasciato senza cibo né acqua legato a una sedia ha raccontato il giorno successivo, venerdì, quando i vigili del fuoco lo hanno trovato nudo e sotto choc nell’appartamento di via Manzoni . Mercoledì sera mi ha obbligato a scrivere ai miei genitori che ero a Jesolo e che sarei rimasto a dormire fuori, poi lo ha rifatto il giorno dopo. Mi voleva violentare. Mi diceva che se avessi provato a chiedere aiuto mi avrebbe bruciato vivo». Nella stessa giornata, forse costretto dal sessantenne, aveva inviato un sms ai genitori in cui diceva di essere andato al mare con un’amica, e che sarebbe tornato il giorno successivo. L’uomo lo avrebbe legato per impedirgli di scappare ma poi la situazione sarebbe improvvisamente degenerata.
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