Nel corso di una intervista il viceministro all’Economia Antonio Misiani comunica la decisione di non rinnovare Quota 100, la norma voluta dal governo gialloverde che permetteva di andare in pensione a 62 anni.
“Quota 100 scade nel 2021 e non verrà prorogata”. Antonio Misiani, viceministro all’Economia dell’attuale governo, durante un’intervista rilasciata a ‘la Repubblica’, comunica la scelta che l’esecutivo ha effettuato sull’anticipo pensionistico. Anche in risposta alla richiesta del premier olandese Mark Rutte di abolire la norma inserita nel nostro ordinamento con la legge di bilancio 2019. “Non è questo il momento di polemiche inutili o discussioni ideologiche su Quota 100, quanto di scrivere il Recovery Plan italiano. I governi dei Paesi frugali devono liberarsi dal condizionamento dei populisti come Wilders che è amico di Salvini, ma nemico dell’Italia. E in Italia dobbiamo andare oltre l’idea sbagliata che le riforme siano imposizioni esterne da rifiutare anziché necessità assoluta per la ripresa” aggiunge Misiani, che annuncia anche l’avvio di un confronto con le parti sociali e le opposizioni. L’obiettivo è quello di arrivare entro dicembre 2021 ad una situazione che permetta il superamento di Quota 100. “Le scelte strategiche sul futuro del Paese – aggiunge – vanno condivise. Discutiamo tanto di numeri e risorse in arrivo – oltre 260 miliardi tra Sure, Recovery Fund e altri programmi europei – e pochissimo di come vogliamo spenderli. Io credo ad esempio che per gestire i nuovi fondi Ue dovremmo istituire un’Agenzia ad hoc. Temi da affrontare subito per non cadere in discussioni politiciste e non perdere un’occasione storica offerta dall’Europa all’Italia”.
Ma cosa è esattamente il Recovery Plan italiano di cui parla Misiani? Quali riforme prevederebbe nell’ottica di rilanciare l’Italia provando a contenere le conseguenze dell’emergenza Covid? Il viceministro dell’Economia indica, in modo in realtà un pò generico, “la modernizzazione della macchina pubblica e del fisco. Una nuova politica industriale che ruoti attorno a un’alleanza tra Stato e privati. Il rafforzamento del welfare, della sanità e degli ammortizzatori”. Ma la Riforma Pensioni, sopratutto dopo l’annuncio del mancato rinnovo di Quota 100, torna inevitabilmente al centro del confronto tra governo e il sindacato. Il dibattito, interrotto dall’emergenza Covid, torna attuale ed urgente. Ne parla anche il ministro del Lavoro, Nunzia Catalfo, dal palco del consiglio generale Uil: “C’è la volontà di affrontare il tema della flessibilità in uscita che va ripreso assieme alla costituzione di quelle due Commissioni,una sui lavori gravosi, l’altra sulla separazione nell’Inps tra previdenza e assistenza. Ho già inviato un messaggio alla presidenza del Consiglio e in breve tempo potremo riprendere il filo del discorso” ha spiegato il ministro. Sul tavolo i temi che prima dell’emergenza erano stati messi a fuoco: “Dare flessibilità in uscita ai lavoratori più anziani; implementare la staffetta generazionale o usare gli strumenti della solidarietà espansiva”. I prossimi mesi diranno quale direzione prenderà il governo.
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