Fico: “Concessione Aspi da revocare. Nessuno tocchi il Recovery Fund”

Il presidente della Camera fa capire che il fondo europeo non deve scendere sotto i 750 miliardi. Fico si aspetta anche una reazione forte sul caso Regeni. E sul Mes dice: “Se ci sono troppe clausole, rinunciamo”.

roberto fico

Roberto Fico punta in buona parte sugli aiuti dell’Unione Europea per il rilancio dell’Italia. Il presidente della Camera ne ha parlato in una lunga intervista rilasciata per Repubblica. L’esponente del Movimento 5 Stelle punta in particolare sul Recovery Fund: “Dobbiamo portare a casa il risultato del Recovery fund senza scendere sotto i 750 miliardi. Poi, accelerare sulla nostra capacità di progettazione per essere ancora più credibili”. Mentre sul Mes, Fico frena: “Se sarà certificato che il Mes, in questo caso, non avrà nessun tipo di condizionalità né presente né futura, il Parlamento potrà ragionarne. Ma se iniziamo ad avere tutta una serie di clausole, come già successo in altri Paesi, meglio di no”.

Un altro tema molto caldo è quello relativo alla concessione ai Benetton del nuovo Ponte di Genova. La lettera del ministro De Micheli ha fatto discutere. Il presidente della Camera si schiera apertamente contro questa posizione: “Io sono per la revoca, con un piano preciso che riesca a supportarne la gestione. Mi interessa però affermare un principio dopo la tragedia del ponte Morandi – prosegue Fico – : è finito il tempo in cui può succedere un disastro e chi ha la concessione di un bene pubblico pensa di farla franca”.

Il dibattito sui decreti sicurezza di matrice salviniana è tornato più forte che mai. Il presidente della Camera anche in questo caso prende una posizione forte: “I decreti sicurezza sono una risposta sbagliata a un problema reale. Ed è stato sbagliato il metodo, un decreto legge fatto senza un adeguato dibattito parlamentare che uscisse dalla contrapposizione manichea, bianco o nero”. E sull’intervento della Consulta che ha revocato uno dei passaggi del decreto, Fico dice che “il Parlamento deve avere il coraggio, la forza e la capacità di dare risposte prima che arrivino i giudici”.

Ma quali sono le cose dal cambiare secondo il presidente della Camera? “Non voglio insistere sul ritardo, il governo è nato ad agosto scorso, ha dovuto fare una difficile legge di Bilancio per scongiurare gli aumenti Iva, poi è arrivato il Covid”. Fico parla anche degli Sprar, che secondo lui non vanno toccati: “Non ha senso svuotarli vietando l’accesso a chi non ha ancora ottenuto l’asilo. I cittadini rifiutano un’immigrazione incontrollata che porta degrado, che nutre il caporalato nei campi”.

Un altro aspetto delicato è quello che riguarda la questione egiziana. Da una parte c’è il caso Regeni, sul quale Fico è categorico: “Aspetto ancora una reazione forte, ma soprattutto chiedo un’analisi reale di quel che accade. La verità non è dovuta solo ai genitori di Giulio, ma allo Stato italiano, che ha visto rapire, torturare e uccidere un suo cittadino, mentre l’ambasciatore era lì a chiederne notizie”. Il capo della Camera sostiene che “se i metodi continuano a essere quelli di chi mette spie nello staff di Angela Merkel, la nostra posizione va ridefinita”.

Roberto Fico – meteoweek.com

E poi, a proposito di Egitto, ha fatto a lungo discutere il nuovo rifornimento di armi in favore del Paese nord-africano. In tal senso il pentastellato fa capire che “poteva essere evitata la vendita di ulteriori slot di armi, certo, ma a questo punto io affronterei la legge sull’embargo che è troppo blanda”. Per questo motivo Fico ribadisce che “dobbiamo capire come Paese quanto vogliamo investire sulla vendita di armi a Stati terzi e se non sia il caso di cominciare, gradualmente, a riconvertire alcune aziende di Stato” verso meccanizzazione, sistemi digitali e alta tecnologia.

Fico punta forte anche sul Green new deal: “Oggi non può esistere una politica che non parta dall’ambiente. Così come non può esistere una sinistra che non chieda a gran voce una legge sull’acqua pubblica, un bene che si sta esaurendo e che va garantito a tutti”. Il numero uno della Camera ritiene opportuno che “ogni politica, in qualsiasi settore, deve essere anche ambientale” e che il Governo deve fare molto di più in questa direzione. “Questa maggioranza – dice – non può perdere l’occasione”.

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La chiusura è dedicata ad altri due aspetti della vita politica futura italiana. La prima è legata alle prossime elezioni regionali, per cui Fico esprime favore per quanto è stato messo in atto dal leader pentastellato Fico. Anche se “le alleanze devono nascere dai temi e sui territori”. E sul caos vitalizi, il presidente della Camera parla di decisione già presa sul taglio. Anche se, in maniera molto diplomatica, dice che “il Senato, nella sua indipendenza, può cambiare quella decisione in ufficio di presidenza o appellarsi in secondo grado”. Tuttavia Fico fa capire che “la partita è ancora aperta”.

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