L’annuncio è stato dato dal presidente dell’associazione magistrati Luca Poniz. Che ha dichiarato: “Palamara non è un capro espiatorio”. Il ricorso verrà esaminato nel corso dell’assemblea convocata per il 19 settembre.
Luca Palamara non ci sta e passa al contrattacco. È giunta all’interno dell’Associazione Nazionale Magistrati la presentazione del ricorso da parte della toga, proprio per contestare la sua espulsione dall’Anm. Il provvedimento nei confronti di Palamara è diventato effettivo nei giorni scorsi. A rendere nota la presentazione del ricorso è stato proprio il presidente dell’associazione, Luca Poniz. E al tempo stesso ha svelato anche la data in cui verrà discusso il ricorso. Tutto coinciderà con la prossima assemblea dell’Anm, convocata per il 19 settembre.
Nella lettura dell’annuncio del ricorso del magistrato, Poniz ha fatto capire che Palamara non rappresenta un capro espiatorio per la categoria. “La sua espulsione – prosegue il presidente dell’Anm – non è stata una decisione eccentrica rispetto ai fatti emersi ma l’esito di un procedimento disciplinare gestito con tempestività e correttezza”. Dunque il numero uno dell’associazione magistrati difende la decisione di escludere Luca Palamara dall’assemblea di categoria. La lettura dell’annuncio del ricorso è avvenuta in apertura del comitato direttivo centrale.
Nel corso della lettura, Poniz ha fatto capire che i fatti relativi al caso Palamara “pongono un problema diverso e aggiuntivo su cui non abbiamo esitato a spendere parole dure e assumeremo azioni conseguenti quando avremo tutti gli atti che abbiamo chiesto con insistenza a Perugia”. Il presidente dell’Anm ha fatto capire che ci sono dialoghi in corso con le parti in causa. In particolare, “il difensore che abbiamo nominato sta interloquendo con la procura e confidiamo che il nuovo capo che si è da poco insediato ci dia risposte”.
In ogni caso, Poniz ha preso una posizione chiara, in particolare per gli attacchi ricevuti in maniera incondizionata dalla categoria. Il presidente dell’associazione parla chiaramente di “molteplici vicende utilizzate in vari modi come pretesto per attacchi circolari”. E uno degli ultimi casi riguarda l’audio del giudice Franco legato al processo contro Berlusconi: “Tutto questo – dice Poniz – è diventato un’occasione impensabile per attacchi il cui obiettivo è non solo l’Anm ma tutta la giurisdizione, il suo funzionamento e la sua legittimazione”. Tanto da indurre Poniz a parlare di “vere e proprie aggressioni, se non vilipendi”.
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E poi c’è il caso relativo a Cosimo Ferri. Il deputato di Italia Viva è anche magistrato in aspettativa da due anni. Ed è lui stesso ad ammettere che “il ruolo di parlamentare è incompatibile con quello di iscritto all’Anm”. Tuttavia, Ferri si difende facendo capire che l’associazione magistrati “non aveva altra scelta che prenderne atto, non doveva neppure essere iniziato come avevano correttamente detto da principio i Probiviri senza alcuna incertezza ed all’unanimità”. E chiude il suo intervento con una frase molto dura: “Quando si giudica ci vuole sempre serenità , imparzialità, equilibrio e buon senso”.