Incontro Di Maio-Draghi spiazza M5S tra interrogativi e dubbi. A quanto pare, da destra a sinistra sono tutti spiazzati dalla notizia
È una notizia che ha spiazzato un po’ tutti, non solo i 5Stelle, da destra a sinistra. Si tratta della news data da Adnkronos in merito all’incontro tra il Ministro degli Esteri Luigi Di Maio e Mario Draghi, ex numero uno Bce. Un incontro di cui in molti erano all’oscuro e che solleva interrogativi e dubbi in un momento difficile per il governo. Le chat ufficiali dei grillini non ne parlano, per paura che sfoghi e confidenze finiscano su lanci di agenzie come spesso succede.
Di questo incontro, pare non ne sapessero nulla i pentastellati e neppure Conte: proprio questo desterebbe i maggiori interrogativi, anche se c’è da dire che dopo l’uscita della notizia su Adnkronos, la Farnesina ci ha tenuto a precisare si trattasse di un incontro istituzionale come tanti poiché Di Maio, in qualità di ministro degli Esteri, tesse relazioni. Tuttavia, Draghi nel passato era stato attaccato più volte dal M5S e da Di Maio stesso.
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Di Battista era all’oscuro dell’incontro tra i due e non ha voluto fare alcun commento. Ciò che desta sospetti sono le voci di Palazzo, soprattutto da parte delle opposizioni che vorrebbero Draghi al posto dell’attuale presidente del Consiglio Conte. Idea che nei mesi scorsi era stata messa nero su bianco dagli ex alleati di governo e soprattutto dall’esponente leghista Giancarlo Giorgetti.
Una parte del Movimento sospetterebbe che Di Maio possa muoversi in questo senso o qualcosa del genere, con “lui premier e Draghi ministro dell’Economia, così da spostarsi dal Mef al Quirinale quando si deciderà il prossimo Capo dello Stato“. Si tratta di una delle tante interpretazioni che circolano tra i grillini, dove questo incontro con Draghi non è visto bene soprattutto da chi ritiene che Conte debba restare al suo posto fino a fine legislatura.
Quella parte di M5S che rema contro il premier Conte confida nell’arrivo dell’autunno che si prevede infuocato, quando la popolarità di Conte potrebbe decrescere a causa delle difficoltà di un’Italia che arranca. Un ministro confida all’Adnkronos, in maniera del tutto anonima, che “l’unico modo per puntellare il governo Conte è fare un rimpasto subito, prima delle regionali. Altrimenti sarà durissima tirare a campare. Ed è un’ipotesi, quello del cambio di alcune pedine, che si sta facendo largo anche nel governo. Si potrebbe addirittura arrivare a un più che probabile ingresso di Zingaretti in un ministero di peso, ingresso che aprirebbe una partita ben più ampia: quella per la successione alla segreteria del Pd, ma quella, appunto, è un’altra storia“.