Il debito pubblico internazionale raggiunge un nuovo picco negativo

Entro la fine dell’anno il debito pubblico mondiale raggiungerà il 101,5% del Pil di tutto il globo. È il dato più alto di sempre. Una delle cause di questo picco è dato dallo stanziamento di 11mila miliardi di dollari per combattere l’emergenza Covid.

dollari debito pubblico

Continuano a emergere, uno dopo l’altro, gli effetti negativi dell’emergenza Coronavirus sui conti internazionali. Questa volta si parla di debito pubblico globale, che raggiungerà entro la fine del 2020 un nuovo clamoroso record negativo. A renderne conto è il Fondo monetario internazionale, attraverso un lungo post pubblicato sul proprio blog ufficiale. E come abbiamo detto, la percentuale è davvero clamorosa, anche se si può capire il motivo. Ma andiamo ai freddi numeri: il debito pubblico globale dovrebbe raggiungere entro fine anno il 101,5% del Pil mondiale.

Un dato clamoroso che però ha una radice non troppo lontana e abbastanza facile da intuire. Nel corso dei primi sei mesi del 2020, infatti, in tutto il mondo sono stati stanziati ben 11mila miliardi di dollari. Una risposta massiccia, legata soprattutto alla corsa ai ripari per fronteggiare l’emergenza Coronavirus su scala mondiale. Ma come si legge sul blog del Fondo Monetario Internazionale, “questa risposta ha anche contribuito a far schizzare il debito pubblico globale al livello più alto” mai raggiunto nella storia. E i numeri parlano da soli.

Ma si tratta solo di uno degli effetti negativi che l’emergenza Covid ha avuto sull’economia internazionale e dei singoli Paesi. Tanto che, nonostante un debito pubblico in forte ascesa, arriva un monito a non tagliare la spesa pubblica. A renderlo noto sono Gita Gopinath e Victor Gaspar, rispettivamente capo economica e direttore del Dipartimento delle finanze pubbliche. Sono loro due a far capire che la crescita del debito pubblico non deve portare a un taglio della spesa pubblica. Il motivo è presto detto: chiudendo i rubinetti adesso, la ripresa sarebbe molto più difficile.

La sede del Fondo Monetario Internazionale – meteoweek.com

Gopinath e Gaspar, inoltre, fanno capire che bisogna continuare a investire a lavorare per restituire dignità alle singole nazioni. Secondo i due esponenti del Fondo Monetario Internazionale, infatti, “la necessità di azioni di bilancio non finisce qui, perché non siamo ancora fuori dai guai. Anche se molti paesi stanno uscendo dal grande lockdown, in assenza di una soluzione alla crisi sanitaria restano forti incertezze sulla strada della ripresa”. In particolare, secondo Gopinath e Gaspar, la priorità è rappresentata dalla salute pubblica, per la quale “la politica di bilancio deve restare flessibile fino a quando non sarà assicurata una via di uscita sicura e duratura”.

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Il Fondo Monetario Internazionale sostiene che molti dei posti di lavoro andati perduti per via dell’emergenza difficilmente torneranno. Per questo motivo, come si legge sul blog, “sarà necessario facilitare il trasferimento da risorse in settori in ritirata verso settori che crescono”. Inoltre si legge che non è possibile prevedere come sarà il mondo dopo la fine dell’emergenza. “Qualunque sarà il futuro, richiede politiche di bilancio flessibili che facilitino i cambiamenti strutturali, affrontino le diseguaglianze e sostengano la transizione verso un futuro più verde”. E in tal senso, le riunioni previste in autunno saranno decisive.

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