Archiviato dall’Ordine dei Giornalisti il procedimento avviato nei confronti di Bruno Vespa. Nel mirino c’erano i toni dell’intervista fatta a Lucia Panigalli, nel corso della trasmissione Porta a Porta. La donna commenta: “Sono delusa dalla decisione presa”
Il consiglio di disciplina dell’ordine dei giornalisti del Lazio ha archiviato “perché il fatto non sussiste” il procedimento aperto nei confronti di Bruno Vespa, sull’intervista fatta a Lucia Panigalli martedì 17 settembre durante ‘Porta a Porta’. Il conduttore era finito al centro di polemiche per il colloquio con la donna di Ferrara che ha rischiato di morire due volte per mano dell’ex compagno, Mauro Fabbri, accusato di due tentati omicidi. Il primo 10 anni fa, per cui ha scontato 8 anni e mezzo di carcere, il secondo ordinato mentre era detenuto, poi saltato perché il killer rinunciò, dopo essere stato assoldato. Nel mirino era finita l’intervista fatta dal giornalista alla Panigalli.
Per i fatti analizzati dal giudice l’uomo è stato assolto perché il solo accordo per commettere il reato non può essere punito. Nel mirino sono finite alcune frasi di Vespa durante la trasmissione (come “Se avesse voluto ucciderla, l’avrebbe uccisa” e “18 mesi sono un bel flirtino”, riferita alla durata della relazione con l’aggressore) e i toni che parevano alleggerire e sottovalutare i fatti di cui è stata vittima la donna. Il collegio ha concluso che il giornalista abbia ampiamente dimostrato che le parole, se inserite nel contesto della trasmissione “e del suo pluriennale impegno nel rispetto dei diritti delle donne, non esprimevano alcuna volontà discriminatoria”.
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La donna si dice delusa: “L’intervista fu anomala”
“Sono delusa, perché è oggettivo che l’intervista è stata condotta in modo anomalo. Che poi io abbia ringraziato o meno nell’immediato, ciò non toglie che l’intervista rimane strana”, Le parole sono della stessa Panigalli riportate da Ansa. La donna, nei giorni successivi alla trasmissione disse di sentirsi offesa “anche a nome di tutte le donne che non sono state ‘fortunate’ come me”. Il riferimento riguarda il fatto che alla fine del programma Panigalli ringraziò il conduttore: “Era facile per me essere confusa, mente lui avrebbe dovuto essere un vero giornalista”, aggiunge. Ma secondo i giudici non ci sono elementi per procedere: il caso è stato archiviato perchè l’accusa “non sussiste”