L’infanzia della dj e conduttrice radiofonica Ema Stockholma è stata caratterizzata dalle violenze inflittele ingiustamente dalla madre che, in un’occasione, provò ad affogarla.
Ospite de La Vita in Diretta, Ema Stockholma ha raccontato dei nuovi retroscena riguardanti il suo rapporto con la madre, che decise di abbandonare quando era ancora un’adolescente. L’infanzia di Ema, infatti, è stata caratterizzata da continue violenze da parte della mamma che, in seguito alla sua nascita, cambiò radicalmente atteggiamento trasformandosi in una donna irascibile e aggressiva.
La triste e difficile infanzia della Stockholma è stata raccontata in un libro in cui la dj ha parlato di alcuni dei momenti più tragici della sua vita fino ad arrivare a confessare un retroscena choc del suo rapporto con la madre.
Ema Stockholma: “Mia madre mi chiese di gettarmi dal ponte”
Intervistata da Andrea Delogu durante l’edizione estiva de La Vita in Diretta, Ema Stockholma è tornata a parlare di un episodio particolarmente drammatico e macabro che ha scosso e commosso la conduttrice.
Tra i brutti ricordi dell’infanzia della dj, anche l’istigazione al suicidio da parte della madre e il tentativo di quest’ultima di affogare la figlia.
“Mia madre mi picchiava da quando ero molto piccola. A quattro anni il primo pugno in macchina. Era la prima volta che succedeva in auto, da quel momento ho iniziato a sentirmi in pericolo ovunque, non solo in casa”, ha raccontato Ema, mentre la Delogueì si è soffermata su un episodio drammatico.
“Tua madre ha provato ad affogarti e ti ha chiesto di gettarti da un ponte – ha aggiunto la conduttrice riprendendo un passo del libro della Stockholma – . Ti sei salvata perché un passante ha chiesto cosa stesse succedendo”.
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Ema Stockholma e l’indifferenza dei parenti
Da quelle violenze, Ema si è difesa sola scegliendo di scappare da casa e allontanarsi dalla madre. Ma, qualche mese fa, ha ricevuto la telefonata da parte di uno zio che non sentiva da tempo.
“Nessuno mi ha mai chiesto scusa. Mio zio quasi piangeva, ma è stato strano sentirlo. I segni però si vedono”, ha detto lei ritenendo impossibile che nessuno dei parenti si sia mai accorto delle violenze subite.
La tenacia e la forza d’animo, tuttavia, l’hanno spinta a lasciare casa sua a 15 anni e scappare altrove. “Mi hanno aiutato il mondo esterno, la tv e la musica. Così mi sentivo meno sola – ha detto Ema – . Ho cominciato a capire che non accadeva solo a me e poi capivo che vita volevo, quindi ne è valsa la pena tenere duro”.